Pensava di aver perso la borsa, non di aver subito un furto.
A rendere la vittima consapevole di aver subito il furto della borsa, e non di averla persa come inizialmente aveva creduto, è stato il messaggio, inviatogli da A.A., con il quale gli chiedeva la somma di 200 euro da lasciare in un bar a via Manin, per avere indietro la sua borsa. Gli investigatori del commissariato Viminale, ai quali la vittima ha immediatamente chiesto aiuto, sono risaliti al responsabile, l’autore dell’estorsione, attraverso l’utenza del cellulare e poi, dopo aver recuperato la sua fotografia, riconosciuta senza ombra di dubbio dalla vittima, hanno rintracciato l’ostello in zona Porta Maggiore dove risultava domiciliato.
Non riuscendo tuttavia a rintracciare il giovane nell’ostello, dove i poliziotti hanno però trovato e sequestrato la pochette nera rubata, le ricerche sono proseguite monitorando soprattutto i bar frequentati dal ragazzo.
I poliziotti lo hanno così stanato nello stesso esercizio commerciale dove aveva commesso il furto. Perquisito, gli agenti hanno trovato addosso al 28enne la carta di credito della vittima oltre ad un tablet che, da accertamenti successivi, è risultato provento di un precedente furto.
A.A., 35enne, originario di Castel di Sangro è stato così arrestato per furto aggravato, tentata estorsione e denunciato per furto. Tutto il materiale recuperato è stato invece restituito agli aventi diritto.