Sono dalla parte della ragazza insultata sui social e per le strade di Pomezia e Torvaianica gli studenti del Liceo Pascal: dopo aver saputo che la 19enne era stata tacciata di essere una “untrice”, i rappresentanti del Comitato studentesco del Liceo Pascal hanno messo nero su bianco il loro pensiero attraverso una lettera che pubblichiamo integralmente. L’odio si è riversato, come sempre più spesso purtroppo accade, sui social con frasi del tipo «Ti sei andata a divertire e hai contagiato tutti» o «hai dato il via al contagio».
Questa, allora, la lettera di risposta:
“Abbiamo appreso questa mattina da un articolo del TGCOM24 che i due figli del sovrintendente della polizia, positivo al coronavirus, di Pomezia sono stati oggetto di attacchi feroci sul gruppo della scuola della figlia universitaria, colpevole di aver contratto probabilmente il Covid-19 durante un concerto al Forum di Assago.
Noi ragazzi del Liceo Blaise Pascal vogliamo esprimere la nostra solidarietà a questa famiglia che ha già dovuto soffrire abbastanza a causa del virus.
A scuola abbiamo parlato del cyberbullismo e delle sue conseguenze quindi noi ragazzi sappiamo quanto sia fondamentale abbassare i toni, rifiutare la violenza verbale, mettersi nei panni dell’altro e rispettare chiunque, soprattutto in un momento così difficile per il nostro paese.
Dobbiamo essere uniti e supportarci a vicenda perché soltando unendo le forze potremo superare quest’ostacolo.
Anche se non possiamo stringerci fisicamente, questo è il momento per comprendere quanto siamo in realtà tutti connessi uno all’altro e quanto abbiamo bisogno del sostegno reciproco.
Noi, studenti del Pascal, ribadiamo quindi la nostra vicinanza alla famiglia colpita e invitiamo tutti a non farsi prendere dalla rabbia e dalla voglia di trovare un caprio espiatorio su cui sfogare la propria frustrazione.
Cerchiamo tutti di essere semplicemente umani e solidali, non crediamo sia così difficile.
Il comitato studentesco dei Rappresentanti di classe degli studenti – Liceo Blaise Pascal”