La scena che il personale dell’albergo si è ritrovato davanti è stata di quelle da incubo: la testa del ragazzo avvolta in una busta e un cappio a stringergli il collo. Così, soffocato, è morto K.L.R, un giovane di circa 30 anni, ospite di un hotel di Roma, in via Torquato Taramelli, ai Parioli.
Il ragazzo si era chiuso nella sua stanza e, non vedendolo ormai da tempo, il personale dell’hotel, preoccupato, era andato a bussare alla porta. Avevano quindi deciso di entrare, ma mai e poi mai avevano immaginato di trovarsi davanti agli occhi uno spettacolo simile.
Che si tratti di un suicidio non ci sono dubbi: il giovane ha lasciato una lettera, ritrovata dagli agenti del Commissariato Villa Glori, rapidamente intervenuti dopo la chiamata di soccorso ricevuta dal personale dell’hotel.
Nella missiva il ragazzo spiegava i motivi del gesto alla famiglia. A quanto pare non era la prima volta che il trentenne tentava il suicidio.
Insieme alle forze dell’ordine, sul posto sono arrivati anche i sanitari del 118, ma non hanno potuto far altro che constatare il decesso del ragazzo, morto per soffocamento.
Il corpo del giovane è stato messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e trasferito presso il policlinico di Tor Vergata per l’esame autoptico di rito.
(foto di repertorio)