Giovane studente universitario di Comunicazione, giornalista agli inizi ma soprattutto esempio da seguire per tutti gli scrittori frenati dalla Carta d’Identità o dalla paura di fallire. Daniele Campanari è riuscito a dar seguito alla sua passione uscendo nelle librerie (anche on-line) il mese scorso con la sua prima raccolta inedita di poesie. Non solo: l’autore ha dimostrato che il fossato che separa il “Cosa stai pensando?” di Facebook dalle pagine di un libro non è poi così largo e che, con determinazione, si possono raggiungere i propri obiettivi.
Il libro – L’amore fa schifo, non serve a niente, la trasgressione, quella vera, sospirata, desiderata, il lavoro, l’uomo nel suo essere. Il tutto declinato con una sorta di rabbia in versi. Sono questi ,in breve, alcuni dei temi presenti in “Giocatore di whisky Bevitore di poker” (Edito da Lettere Animate per la collana I destrieri di Aphorism.it, disponibile in tutte le librerie oppure sul sito www.lettereanimate.com in formato e-book), opera prima di Daniele Campanari, ragazzo classe ’88 residente a Latina. La passione per la scrittura, l’amore per la poesia spesso trasgressiva, lo hanno portato a cimentarsi, nonostante l’età in un progetto serio nonché ambizioso: la stesura della sua prima raccolta ufficiale di versi. Il progetto ha avuto anche un sostegno importante da parte di uno dei maggiori poeti contemporanei, Davide Rondoniche ne ha curato la pref
azione; leggiamo a pag. 9 “Daniele e’ un poeta anti-moderno […] dalla parte di quelli che non facevano gli ottimisti sul fatto che la politica, l’economia , la scienza, le magnifiche sorti progressive ci avrebbero reso uniti in noi stessi […]senza male e senza bisogni” . E in questo emerge tutta la sua rabbia nei confronti della vita raccontata da molteplici punti di vista. Da Lucy che propone il sesso come alternativa al Natale, all’aereo pieno di persone odiate che l’osservatore vorrebbe vedere precipitare proprio davanti ai suoi occhi. Pagina dopo pagina ci si ritrova immersi in mondo nevrotico fatto di situazioni comuni raccontate però con parole forti che colpiscono, dalle quali il lettore più sensibile deve talvolta prendere la distanza. Insomma un libro forte , deciso come il carattere dell’autore che ha deciso di raccontarsi, con umile presunzione, in 86 poesie.
Luca Mugnaioli