E’ finito in manette a Firenze il famoso ragazzo che pestò di botte un transessuale nel quartiere romano di Acilia, grazie a un’operazione condotta dagli Uffici di Polizia sullo Stato Italiano e in particolar modo la Squadra Mobile e la Polfer del capoluogo toscano.
L’arresto arrivato dopo una complessa indagine portata avanti dal Commissariato Lido di Roma con l’apporto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, ha portato al fermo del ragazzo mentre era nelle vicinanze della stazione ferroviaria fiorentina di Santa Maria Novella.
Il giovane si è dimostrato essere un cittadino del Senegal di 22 anni, rintracciato dopo ben tre giorni d’indagini a tappeto nella città di Firenze. L’ordinanza di custodia cautelare è arrivata dal pm della Procura di Roma, che gli contesta i reati di rapina e lesioni verso transessuali in fenomeni avvenuti svariate volte in giro per l’Italia.
Le indagini erano partite nel mese di settembre 2019, quando un transessuale colombiano denunciò di essere stato rapinato e picchiato con violenti pugni dopo un rapporto sessuale. L’evento che comportò diverse ferite alla vittima, si svolse presso un appartamento situato in Via di Macchia Saponara nel quartiere di Acilia.
Gli investigatori del Commissariato di Ostia Lido da quella denuncia hanno rintracciato in seguito nuovi transessuali vittime del ragazzo senegalese, in reati che definivano un identico modus operandi del delinquente per adescare le proprie prede. L’uomo con queste persone avviava una trattativa telefonica, vedendo i transgender li sottometteva con violenza alle proprie depravazioni e poi gli sottraeva il denaro. Quest’ultima azione la compiva giustificandola come un risarcimento, considerato come non aveva effettuato una prestazione sessuale con una donna.
Diverse vittime dell’uomo sono state ascoltate in questi mesi dalle Forze dell’Ordine, portando in ogni testimonianza importanti analogie sul modus operandi del delinquente africano e soprattutto confermando le piste sondate dalle indagini.
La Polizia infatti aveva tirato giù un profilo preciso del delinquente, vedendolo come una persona violenta al fine di lucro, che sceglieva tra le sue vittime solo persone – transessuali – poco inclini a denunciare determinati torti subiti alle autorità.
Il ragazzo prima del suo arresto era stato pedinato per diversi giorni, con diversi agenti che avevano seguito i suoi spostamenti soprattutto nella zona della stazione di Santa Maria Novella.
Attualmente il giovane senegalese è accusato di ben quattro rapine ai danni di transessuali in giro per la Penisola, anche se gli agenti non escludono che il procedere delle indagini porti a conoscere nuove situazioni analoghe a carico del dell’africano.
Attualmente il ragazzo è stato arrestato e associato alla casa di detenzione di Sollicciano, dove rimane a disposizione del giudice per le Indagini Preliminari.