Il campo nomadi di Via Salviati a Roma come quello di Castel Romano. Cittadini esasperati nel quadrante di Tor Sapienza a causa dei numerosi fumi tossici sprigionati dall’insediamento che ogni giorno (o quasi) appestano l’aria di chi vive attorno.
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Le foto che vedete a fondo articolo ci sono state inviate dai cittadini del quartiere che stanno documentando quanto accade a pochi metri di distanza dalle loro case.
Come a Castel Romano, anzi no (per ora): per ora brucia “altro”
«Tor Sapienza è stanca. Perché dalle Istituzioni non arriva il benché minimo segnale?». E’ questo il messaggio che torna con maggior frequenza parlando con i cittadini. I fumi, tornando alla stretta cronaca, creano una specie di nebbia nel circondario, di certo non un toccasana al tempo della lotta alle polveri sottili. Un dramma noto ai più e sopratutto a Roma sud dove da Castel Romano praticamente ogni settimana viene appiccato il fuoco alla qualunque. Soltanto due giorni fa l’ultimo maxi incendio di spazzatura varia domato soltanto dopo 18 ore.
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Nell’area di Via Salviati, almeno per il momento, tutto questo (magra consolazione) ancora non succede. Secondo le testimonianze raccolte gli occupanti infatti «bruciano tutto ciò per ricavare il rame cavi elettrici, frigoriferi, lavatrici ecc.». «Alla spazzatura in senso stretto, intesa come sacchi e buste, ancora non ci sono arrivati – ci dice un residente – piuttosto si dedicano a batterie per recuperare piombo e fili elettrici o per recuperare rame e altre schifezze varie». Insomma, non è che vada poi così meglio…