Ventitré lavoratori, “in nero” e irregolari, sono stati individuati a Ladispoli dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma durante un controllo volto al contrasto del lavoro sommerso.
Le Fiamme Gialle della Compagnia di Ladispoli, coordinate dal Gruppo di Civitavecchia, li hanno colti mentre erano intenti a lavorare in un ristorante e in un agriturismo che, in base agli accertamenti preliminari, non risultavano avere personale alle dipendenze, pur realizzando banchetti ed eventi.
Nel primo caso, a fronte di 18 dipendenti identificati all’atto dell’accesso, ben 14 erano completamente “in nero” e 3 irregolari per la violazione delle disposizioni sull’appalto di manodopera. Nel secondo caso, l’agriturismo utilizzava 6 addetti “in nero”, tra i quali una donna italiana che percepiva il reddito di cittadinanza.
Quest’ultima è stata segnalata all’I.N.P.S. per la decadenza del beneficio.
L’attività rientra nel più ampio dispositivo di contrasto al lavoro “sommerso” predisposto dalla Guardia di Finanza a tutela dell’economia legale e degli operatori onesti.