La soldatessa che questa mattina, poco dopo le 8:30, si è sparata con la pistola d’ordinanza al petto nei bagni della stazione metropolitana Flaminio, si chiamava Caterina Glorioso. Una giovane ragazza di 30 anni, arruolatasi nel 2014, originaria di Vitulazio – un Comune della provincia di Caserta – che faceva parte del Secondo Reggimento Pontieri di Piacenza e che era attualmente in servizio nell’Operazione Strade Sicure con la Brigata Garibaldi.
La ragazza ha lasciato una lunga lettera, di 15 pagine, dove spiega tutti i motivi che l’hanno portata al suo tragico gesto. Alla base di tutto ci sarebbero ragioni personali. La missiva è al vaglio del pubblico ministero e del procuratore aggiunto Nunzia D’Elia. È stato aperto un fascicolo, e come avviene in questi casi, si ipotizza il reato di istigazione al suicidio.
La stazione metro Flaminio è stata riaperta intorno alle 15:00.
“Esprimiamo cordoglio e vicinanza ai familiari della soldatessa che si è tolta la vita oggi a Roma. È il quarto suicidio in due anni di militari in servizio nell’operazione Strade Sicure dell’Esercito Italiano. Un fenomeno tragico e inaccettabile che richiede provvedimenti immediati da parte della Difesa a tutela del benessere del personale impiegato in questa come in tutte le operazioni, in Patria e all’estero” – hanno dichiarato i senatori del Movimento 5 Stelle della Commissione Difesa di Palazzo Madama.