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‘I Milicucca’, il nuovo racconto di Nicola Genovese

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Riprendiamo l’appuntamento settimanale dei racconti di Nicola Genovese, autore dei romanzi “Il figlio del prete e la zammara”,  “Il nipote del prete” e “Lipari-La Rinascita”.

Anche questa volta il racconto trae spunto dai ricordi di gioventù dell’autore, che fa scoprire ai giovani di oggi realtà inimmaginabili per i tempi moderni e, proprio per questo, piene di fascino e di nostalgia.

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Il “Milicucca” è un vecchio frutto siciliano chiamato anche “li caccami”, che sono certo i ragazzi di oggi non conoscono.
Ha la forma tonda, grosso circa 8-12 mm, più o meno come una ciliegia. Dapprima ha un colore giallo-verde chiaro, poi, maturando, diventa scuro.
Ricordo che da ragazzi li raccoglievamo da un albero in un terreno incolto, vicino alla “matrice”, la chiesa madre del mio paese in Sicilia.
Era un frutto dolcissimo e dopo averne mangiato la polpa, il nocciolo veniva da noi sparato con “u cannolu”, ovvero con una cerbottana che ricavavamo dalle canne di bambù che crescevano nel greto del torrente.
Facevamo interminabili battaglie lanciandoci addosso i “noccioli freschi”, che lasciavano delle piccole macchie scure sulla maglietta.
Per evitare i rimbrotti delle mamme, restavamo a torso nudo e alla fine delle battaglie ognuno andava fiero delle tracce di “milicucca” riportati sulla pelle. Altro che i “tatuaggi” di oggi! Quelli erano disegni naturali e delebili.

Spesso organizzavamo una gara di tiro del “milicucca”.
Chi raggiungeva il più alto punteggio in 10 tiri vinceva un gelato.
Preparavamo 10 fogli con il bersaglio da 1 a 6 e con il nominativo del giocatore. Lo appendevamo ad un albero, e iniziava così la gara. Il nocciolo ancora fresco lasciava la sua traccia sul bersaglio. Alla fine dei tiri facevamo il conteggio dei punti e proclamavamo il vincitore.
Spesso attorno a noi si radunavano altri ragazzi che facevano il tifo per i loro beniamini.
Un giorno, il parroco della matrice, incuriosito, venne a vedere le nostre gare.
Pensò di organizzare in un apposito spazio all’aperto, dietro la sagrestia, una gara domenicale.
Tutti i partecipanti ed i tifosi dovevano però ascoltare la Messa delle 10,30.
Offriva nel pomeriggio, dopo le gare, l’ingresso gratis al cinema parrocchiale.
L’affluenza fu tanta.
Che furbo, Don Luigi!
Aveva così ottenuto una crescente partecipazione alla funzione religiosa e di conseguenza anche alla gara dei “milicucca”.
Che nostalgia per quei tempi!
Ci divertivamo con poco, ma quel poco… era pieno di entusiasmo e partecipazione.

Nicola Genovese
I romanzI di Nicola Genovese sono reperibili su Ibs libri, oppure richiedendolo direttamente all’editore Aulino Tel.3284793977 oppure via e-mail:info@Aulinoeditore.it

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