«Non sono responsabile della morte di questa ragazza, chiedo perdono e scusa alla madre e alla famiglia e rispetto il loro dolore».
Così si è espresso Yussef Salia, uno degli imputati nel processo per l’omicidio di Desirée Mariottini, ritenuto responsabile (insieme ad altri 3 pusher) dello stupro e della morte della ragazza.
Solo qualche mese fa, Salia aveva chiesto al suo avvocato di presentare una denuncia nei confronti dei genitori e dei nonni di Desy per mancata vigilanza e “abbandono di minore”.
Il Ghanese, infatti, aveva puntato il dito contro di loro, ritenendoli responsabili della dipendenza di Desirée dalla droga e quindi anche della sua tragica morte.
Ora che queste pesanti accuse sono state ritirate, il processo può finalmente andare avanti.
Restano invariate, invece, le accuse nei confronti di Salia e degli altri imputati: Alinno Chima, Mamadou Gara e Brian Minthe.
Tutti e quattro sono accusati di omicidio volontario, violenza sessuale aggravata e vendita di stupefacenti a minori.
La prossima udienza è stata fissata per il prossimo 15 gennaio.