Arrestato dalla Polizia di Stato il 29enne C.D. , in esecuzione dell’ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Giudice del Tribunale di Tivoli, per le ipotesi di reato di maltrattamenti e lesioni personali gravi ai danni della compagna.
Le indagini sono state svolte dagli investigatori del commissariato di Tivoli, diretto dalla dott.ssa Paola di Corpo, e coordinate da uno dei quattro Sostituti Procuratori del Pool Antiviolenza della Procura di Tivoli.
In una prima querela sporta nel Commissariato di Tivoli nel 2016, la vittima aveva raccontato di subire da tempo i maltrattamenti da parte del compagno, presenti fin dall’inizio della loro convivenza ed in parte scatenati dal fatto che l’uomo non accettasse che la donna avesse avuto in passato una precedente relazione sentimentale.
Anche i genitori della parte lesa hanno sporto varie denunce nei confronti di C. D. che, in diverse occasioni, li aveva insultati, pedinati e minacciati di morte, fino ad arrivare ad aggredire brutalmente il padre della compagna causandogli delle lesioni guaribili in 15 giorni.
Nel tempo C.D. ha continuato a manifestare atteggiamenti brutali nei confronti della donna, fino ad arrivare, durante l’ennesima discussione, a colpirla con un forte pugno al volto, nonostante fosse incinta del secondo figlio, costringendola così a ricorrere alle cure del locale ospedale.
La donna è stata quindi collocata, unitamente ai figli, in una struttura protetta e presa in carico dal servizio sociale del comune.
Il Tribunale per i Minorenni di Roma ha regolamentato gli incontri protetti di C.D. con i suoi due bambini, proponendo nel contempo un percorso di riavvicinamento tra i due genitori con dei colloqui per entrambi in un Centro per la Famiglia al fine di valutarne le capacità genitoriali.
Proprio durante uno degli incontri con i figli, avvenuto all’interno di una struttura protetta e alla presenza delle educatrici del centro, C.D. ha aggredito fisicamente la compagna, strattonata e sbattuta violentemente contro il muro, nonostante la presenza dei bambini.
Benchè le gravi violenze nei suoi confronti continuassero, la donna, per paura di conseguenze per lei negative sulla futura decisione di affidamento da parte del Tribunale per i minorenni, aveva accettato di subire in silenzio e di non denunciare gli ulteriori episodi finché, impaurita dalla condotta sempre più violenta, inquietante e pericolosa di C.D., dopo essere stata di nuovo costretta alle cure mediche del pronto soccorso dell’ospedale “S. Giovanni Evangelista” di Tivoli a causa dell’ennesima aggressione da parte dell’uomo con calci e pugni, ha sporto una denuncia querela nei confronti dell’uomo raccontando tutte le violenze patite.
Il quadro probatorio accertato ha evidenziato una indiscutibile condizione di reiterata violenza psicologica e fisica alla quale la parte lesa è stata permanentemente esposta a causa della condotta violenta posta in essere da C.D.
Per questo motivo è stata emessa dal Giudice del Tribunale di Tivoli la misura cautelare della custodia in carcere e pertanto, una volta rintracciato, C.D. è stato tradotto nel carcere di Rebibbia.