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“Raccontami…”, un asilo d’eccellenza a Pomezia

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Come tutte le persone con figli piccoli, mi capita spesso di soffermarmi ad “origliare” le conversazioni tra mamme al parco giochi o ai giardini, quando queste parlano di asili, o di strutture che ospitano bambini. Il motivo è semplice, e chi tra voi e’ genitore gia’ lo ha intuito chiaramente. Negli ultimi anni purtroppo e’ stato spesso alla ribalta dei TG come notizia da ultim’ora, il tema degli “asili degli orrori”, come giustamente li battezzano i rotocalchi.

Per fortuna una porzione infinitesimale di strutture, se pensiamo alle migliaia presenti su scala nazionale, ma sufficienti a terrorizzare noi genitori. Ovvio dunque che quando ci troviamo a dover scegliere un nido per i nostri bimbi, il suggerimento migliore ci viene da chi ha gia’ vissuto questa scelta, e trovato un luogo sicuro per i propri figli. In definitiva la miglior pubblicità. in questi casi, la fanno le mamme.

Tra i tanti nomi che spiccano tra le strutture di Pomezia, oggi vogliamo soffermarci su uno in particolare che ha colpito la nostra attenzione per aver basato molto del suo progetto, seppur rivolto alla fascia dei piccolissimi, sul bilinguismo, sto parlando dell’ asilo nido “Raccontami..”, che incontriamo sulla via del mare alle porte di Pomezia, proprio di fronte alla rotatoria che conduce al nostro Zoomarine.

Mi sono incuriosito ascoltando i racconti di alcuni amici, e poi a dire il vero, toccando con mano i risultati, quando la sera a cena in comitiva, spesso i loro bambini con fare disinvolto e accento molto BRITISH, piccolissimi, recitavano canzoni, filastrocche e brevi frasi, che un adulto medio IN ITALIA difficilmente saprebbe tradurre. Colpito, e curioso, dopo aver visitato il loro sito e la pagina facebook (asilonidoraccontami), ho preso il contatto e ho deciso di farmi una chiacchierata con le proprietarie, per capire di più di questo metodo innovativo per l’ apprendimento dell’inglese, e di come potesse funzionare rivolto ad una fascia d’eta come quella evolutiva  (0-3 anni).

“Raccontami…” basa il suo progetto sulla consapevolezza che in Italia, sono davvero poche le persone che possono scrivere su un curriculum alla voce “LIVELLO DELLA LINGUA INGLESE” qualcosa di diverso da “SCOLASTICO”, per questo hanno voluto cominciare dal “basso”, per cosi’ dire, dai piccolissimi, organizzando poi anche corsi pomeridiani per bimbi piu’ grandi che arrivano da fuori, o per i fratellini o sorelliine dei loro stessi bimbi, o anche per i lori bimbi diventati grandi, che tornano a “casa”, per completare i livelli di apprendimento ( corsi validi dai 0 ai 12 anni). Il cancello mi viene aperto da Debora, la fantastica cuoca artefice di manicaretti, che piu’ tardi mi conquistera’ con una fetta della sua torta di mele.

– “Questa e’ la merenda di oggi”, mi dice orgogliosa, entrando in ufficio, tra l’altro a portare un piatto fumante di brodo vegetale a una delle due titolari, che mi conferma di adorare le minestrine preparate da Debora per piccolissimi. Poi aggiunge fiera: -” Preparo i brodi vegetali ogni giorno, non utilizziamo niente che contenga conservanti, niente succhi di frutta, merendine, faccio io il pesto, la crema di nocciole, la pizza, il pane, le torte e anche i succhi di frutta”, praticamente mi ha già detto tutto quello che le avrei voluto chiedere, quando aggiunge: :-” Ma lei e’ quello del giornale? mi dica cosa vuole sapere sulla cucina…”

Poi comincio a rivolgermi alle titolari, Sonia e Maria Grazia , scopro che sono sorelle e che gestiscono questo nido da ben undici anni, di qui sono passati un villaggio di bimbetti, ogni tanto qualche colpo alla porta ci interrompe, sono le educatrici, spesso hanno da chiedere consigli e direttive a loro due, hanno quasi sempre dei bambini in braccio, mi colpisce il fatto che sorridano sempre, siamo troppo abituati alla poca grazia nei posti di lavoro, che quando vedi tanta pazienza e gentilezza, in un mestiere cosi’ difficile, rimani colpito. Poi osservo i bimbi che hanno tra le braccia, tranquilli accoccolati quasi sempre arrampicati al collo di queste giovani donne che io scambierei tranquillamente per le madri. Mi ritrovo a pensare che mi piacerebbe se mio figlio trascorresse del tempo qui.

Credo sia questa la loro forza, una forte professionalità in un ambiente che sembra casa.Mi “Raccontano”molto dei loro progetti, ma non avevo dubbi sul fatto che l’ offerta formativa fosse altissima, sembra una piccola università per bambini, sono convinte che si debba dare molto, moltissimo, e che poi non importa se si raccoglie poco, i bimbi sono spugne, mi dicono, e ognuno ha i suoi tempi, come un prato dove semini fiori, non ha importanza quanto c’è da aspettare, sara’ bellissimo vederli nascere, ma ci vuole il vento, l acqua, il sole e l’ amore. Ecco la parola amore qui la vedo bene, qui, come dovrebbe essere ovunque e’ davvero importante il bene dei bambini.

Mi dicono che hanno una psicologa in sede, che c’è la pediatra, hanno un insegnante di danza gioco, una di musica, fanno massaggi neonatali, corsi di training, pet education con animaletti che vengono dalle fattorie: “Caspita” dico loro, “Saranno famosi”, ci scherzo su, ma lo penso davvero, pare siano accreditate con l’ INPS, praticamente se iscrivi qui tuo figlio, una parte della retta ti viene rimborsata. “Devo ricordarmelo” penso, di questi tempi poi. Poi mi trovo a dover concludere l’ intervista , purtroppo devo andare via, ma giuro, rimarrei, per tornare un po bambino anche io. Chiudo con una domanda, mi viene di getto:

-” Cosa rappresenta per voi “Raccontami…?”. Ci alziamo, le seguo. mi portano nell’ingresso principale, c’ e’ una scritta sul muro, l’ avevo notata anche prima, arrivando, loro due me la indicano c’è scritto.

«RACCONTAMI…, SEMPLICEMENTE “RACCONTAMI…”, DOPO TANTE DIFFICOLTA’, DOPO TUTTO IL LAVORO, DOPO TUTTE LE VOLTE CHE CREDEVAMO DI NON FARCELA, ALLA FINE DOPO TUTTO E’ NATO “RACCONTAMI…”…….E LA FAVOLA E’ INIZIATA”
Sono ormai sul vialetto, sto andando via, apro la portiera della macchina, e’ ancora lei a fermarmi, la splendida Debora, non ci credo…ha un piattino in mano pieno di pizza bianca, tra l’altro il cui profumo arriva prima della pizza stessa. -“Assaggia la pizza, e’ sempre per le merende”.

Io la guardo grato, perché so benissimo, che fa cosi’ con chiunque, si capisce, non con me per via dell’ articolo.
Monto in macchina, la saluto con la mano, e’ in piedi vicino alla cucina, sposto gli occhi prima di mettere in moto, dei bimbetti dietro i vetri di una classe mi guardano andare via, la maestra prende in braccio la piu piccola, mi sorridono insieme da dietro i vetri. Parto, ma non nascondo che non vorrei, e l’ unica cosa che mi viene in mente e’: -“Arrivederci “Raccontami…”Perche’ una cosa e’ certa, questa non sara’ l’ ultima volta che attraverso questo viale.

 

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