“Attraverso i miei occhi” è un film profondo, che va oltre alla semplice pellicola che parla di cani o addirittura automobili.
Enzo è una cane a cui manca solo la parola per interagire completamente con il suo padrone Denny Swift (Milo Ventimiglia di Heroes) e la sua famiglia, nonostante in questo contesto fantastico riesca a comprendere molto bene le abitudini degli umani e a riflettere su di esse con grande spirito di saggezza.
Proprio questa figura del “cane saggio” emerge molto nel doppiaggio italiano del film, curato in quest’occasione da un impeccabile Gigi Proietti: la sua voce profonda delinea bene la storia di un cane anziano, che poco prima di morire ripercorre tutte le tappe della sua vita.
Un vissuto che Enzo ha dedicato fin dal primo momento al suo padrone, un astro nascente delle corse automobilistiche con il sogno di approdare in Formula Uno. Una passione che Denny Swift riesce a tramandare al proprio “amico a quattro zampe”, con lo stesso Enzo che sogna un giorno di correre a bordo di un’auto da corsa insieme al suo padrone.
Ma anche il percorso di un animale che dedica tutta la sua anima in virtù della propria famiglia, magari desiderando di possedere quella “parola“ che tanti dispiaceri poteva probabilmente evitare.
Enzo in questo film non è un semplice cane, ma viene ripreso come un perno fondamentale per la stabilità della famiglia: motivatore di Denny in vista delle gare e sempre vicino a lui nei momenti più difficili; figura che difende simbolicamente la piccola Zoe (interpretata da Ryan Keira Armstrong) e alla fine amico – nonostante le prime diffidenze – della madre Eve (Amanda Seyfried di Mamma Mia!).
La nuova produzione della Fox 2000 Pictures con questa pellicola diretta da Simon Curtis (Marilyn del 2011) elabora un grande lavoro, dando una forte originalità a una commedia e un dramma che si snoda tra vicende familiari, corse di automobili e per l’appunto la vita familiare raccontata da un cane.
Un film che per tanti accadimenti porta ad affezionarsi alla figura di Enzo, suscitando in diverse scene anche pianto per la drammaticità dei fatti. Non è un caso come lo stesso Gigi Proietti abbia definito la narrazione della pellicola una forte responsabilità, considerato il peso emotivo che questo lavoro trasmette a un pubblico sensibile.
Davanti a un’ottima ripresa, piace questa storia anche per la metafora che trasmette ai propri spettatori. Un cane che dona tutto sé stesso al padrone che lo ha adottato, cercando anche un modo per lasciare questo Mondo non portandogli tristezza dopo tante vicissitudini che la vita già gli aveva riservato. Enzo trova questa chiave nella speranza della reincarnazione in un umano nella futura vita, magari con la possibilità di riabbracciare in quel domani il suo migliore amico di mille avventure.
Voto alla pellicola: 7,5