Questa sera alle 21.25 ritorna l’appuntamento fisso, su Rete Quattro, con Quarto Grado – il programma che da anni segue i più importanti casi di cronaca nazionale – condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero.
Gli argomenti che verranno trattati sono il recente omicidio di Luca Sacchi – il ragazzo di Roma ucciso da un colpo di pistola alla testa la sera del 23 ottobre scorso – e il caso di Yara Gambirasio – la ginnasta, all’epoca dei fatti tredicenne, che perse la vita nel lontano novembre del 2010.
LA FIGURA DELLE DONNE NELL’OMICIDIO DI LUCA SACCHI
Per il caso di Luca Sacchi si cercherà di fare luce sulla figura della fidanzata del ragazzo, Anastasiya – ora anche lei nel mirino degli inquirenti per le tante incongruenze nel suo racconto. Tutto ruota intorno alla ragazza: è lei ad avere lo zaino con i soldi che a quanto pare sarebbero serviti (forse) per l’acquisto di stupefacenti ed è sempre lei ad aver detto di essere stata colpita con una mazza da baseball di metallo (non risultano però referti a suo nome né tantomeno un ricovero con l’ambulanza in codice giallo). Sembra invece, da quanto emerso dall’autopsia, che sia stato Luca Sacchi ad aver ricevuto i colpi – sull’avambraccio destro e sul braccio sinistro.
Si sentiranno i testimoni di quella sera e si cercherà di dare risposta ai tanti interrogativi su questa tragedia. Ci si concentrerà anche su un’altra donna, Giovanna Proietti, la mamma di De Grosso, uno dei ragazzi accusati – insieme all’amico Paolo Pirino – di aver ucciso Luca. “È giusto che adesso paghi e si assuma le sue responsabilità e so che lo farà. Per questo con lo stesso dolore nel cuore non ho mai pensato mai nemmeno un minuto che si potesse fare una cosa diversa da quella che ho fatto. La nostra è una famiglia per bene di lavoratori e per questo non potevamo aggiungere al dolore di questa tragedia la vergogna di sentirci in qualche modo complici. Quel giorno ho anche pensato che forse era l’unica maniera per dare a Valerio una speranza di riscatto.”, ha dichiarato Giovanna Proietti ai microfoni di Giornale Radio 1. Denunciare il proprio figlio è una scelta straziante, ma la donna ha dimostrato coraggio e ha dato a tutti una lezione di vita.
IL CASO DI YARA GAMBIRASIO
La trasmissione si concentrerà poi sul caso della giovane Yara scomparsa il 26 novembre del 2010. Per l’omicidio è in carcere Massimo Giuseppe Bossetti, il quale di recente ha inviato una lettera a Vittorio Feltri, direttore del giornale Libero: l’uomo nello scritto si è dichiarato per l’ennesima volta innocente. In studio, questa sera, si parlerà dei dubbi che aleggiano intorno al DNA di Massimo Bossetti: il suo pool difensivo sta cercando di insistere su questa pista per alleggerire la sua posizione – l’uomo è infatti condannato all’ergastolo per l’omicidio.