La Dda di Roma e la Direzione Nazionale Antimafia e antiterrorismo hanno revocato il 41bis -a tutti noto come “carcere duro”- al criminale ed ex attivista politico italiano di estrema destra, Massimo Carminati. Quest’ultimo, per la procura di Roma è “il capo dell’associazione di stampo mafioso operante su Roma e sul Lazio”.
La decisione, probabilmente, è conseguenza della pronuncia della Corte di Cassazione che ha fatto cadere l’accusa di associazione mafiosa nel processo sul Mondo Di Mezzo. Mondo Di Mezzo è il nome alternativo per designare Mafia Capitale – il termine coniato nel mondo giornalistico e investigativo per riferirsi all’organizzazione criminale operante sulla Capitale, a partire dal 2000. Per i 14 imputati: Massimo Carminati, Salvatore Buzzi, Riccardo Brugia, Claudio Caldarelli, Matteo Calvio, Paolo Di Ninno, Alessandra Garrone, Luca Gramazio, Carlo Maria Guarany, Roberto Lacopo, Carlo Pucci, Fabrizio Franco Testa, Franco Panzironi, Agostino Gaglianone, la Cassazione ha revocato la condanna dello scorso anno della Corte di Appello di Roma per associazione mafiosa.
Massimo Carminati, per questo motivo, potrà avere una sensibile diminuzione della pena (in Appello 14 anni e mezzo), e lo stesso potrà accadere al criminale Salvatore Buzzi che era stato condannato a 18 anni e 4 mesi. Nel caso di Riccardo Brugia, condannato a 11 anni e 4 mesi, i giudici ora gli contestano la sola associazione a delinquere “semplice”. Per Mirko Coratti, ex presidente dell’Assemblea Capitolina è stata confermata la sentenza d’appello per corruzione (4 anni e 6 mesi).