Stavolta è qualcosa di più di una semplice “cazzata”, come l’ha definita la madre quando ieri sera, insieme all’altro figlio, si è recata al commissariato di polizia di San Basilio per raccontare agli agenti che probabilmente il suo ragazzo, Valerio Del Grosso, c’entrava qualcosa con la morte di Luca Sacchi. E più anche del precedente per violenza domestica che il 21enne operaio riporta nel suo “curriculum”. Già, perché, anche se incensurato, Valerio in passato era stato denunciato dalla sua ex fidanzata per violenza: la ragazza sarebbe stata picchiata più volte, l’ultima talmente forte che era stato necessario un ricovero, con una prognosi di 40 giorni per un danno a un timpano. Da lì, vista la prognosi superiore ai 20 giorni, c’era stato anche il divieto di avvicinamento alla ragazza.
Ma Valerio frequentava persone poco raccomandabili, tra cui Paolo Pirino, che aveva precedenti per droga, e la madre lo sapeva, anche se non era d’accordo con le scelte del figlio. La famiglia era formata da persone oneste. Per questo, quando il figlio si è confidato con lei, non ha potuto tacere ed è andata dalla polizia.
Grazie a lei gli inquirenti sono riusciti a rintracciarlo e poi a risalire al suo complice. Adesso c’è da fare chiarezza sul ruolo della vittima. Per chi era la droga? C’erano stati dei precedenti o era la prima volta che c’era una trattativa tra loro?
Tutte domande a cui i due fermati e la fidanzata di Luca dovranno rispondere, oltre al misterioso “amico”, la quinta persona che è stata vista da numerosi testimoni la sera del delitto.