Il 37enne di Torvaianica, ma di origini cubane, responsabile dell’aggressione consumatasi in una casa di rifugio di Nettuno tre anni fa è stato condannato in via definitiva. Adesso dovrà scontare, per i reati contestati, oltre sei anni di reclusione.
I fatti
L’uomo, nel pomeriggio del 5 ottobre 2016, mise in atto un vero e proprio assalto armato di coltello ad una casa rifugio ad indirizzo protetto a Nettuno. Il gesto del 37enne, all’epoca dei fatti ancora incensurato, aveva come obiettivo quello di “riprendersi” moglie e figlie che si trovavano ospiti della struttura, il cui indirizzo era stato in qualche modo scoperto dall’uomo.
Sulla sua strada comunque si frapposero dapprima le suore, che tentarono di fermare l’uomo rimanendo ferite, poi la Polizia, con cui l’uomo ebbe una furibonda colluttazione e durante la quale partì anche un colpo di pistola. Alla fine comunque gli agenti del Commissariato di Anzio riuscirono a porre fine alla furia cieca dell’uomo.
Aggressione in una casa rifugio a Nettuno frutto di un dramma familiare
Il suo caso fece sicuramente discutere. L’allontanamento della donna e delle figlie, motivo scatenante dei fatti sopra riportati, fu disposto dal Tribunale – l’uomo era già stato denunciato infatti per altri episodi di violenza – che non dispose però misure per il 37enne di origine cubana e residente a Torvaianica. Nel 2016 andò in scena dunque l’estremo tentativo dell’uomo, messo in atto per riprendersi con la forza la sua famiglia, dopo essersi visto negare il permesso di rivederle. E adesso, considerando la condanna, dovrà continuare a stargli lontano.