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Mercato libero di luce e gas, gli italiani si informano poco: i dati

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Il rinvio messo in atto con il decreto Milleproroghe del 2018 ha fissato al 1° luglio 2020 la data ultima per scegliere un nuovo operatore dell’energia, e chi non lo avrà fatto entro quella data sarà automaticamente riassegnato ad un’azienda del mercato libero determinata dallo Stato. Nonostante questo, però, gli italiani indugiano e in molti dimostrano di non essere a conoscenza dell’evento.

Mercato libero, italiani poco informati

Nonostante la data ultima per passare ad un nuovo operatore dell’energia sia sempre più vicina, gli italiani che hanno recepito il messaggio sono ancora troppo pochi. Intanto nel luglio 2020 tutti coloro che sono ancora allacciati con contratti stipulati in regime di maggior tutela, verranno trasferiti d’ufficio verso una società del mercato libero, che verrà scelta dalle Istituzioni in base ad una gara da imbastire sulle tariffe ufficiali dell’ARERA. Molti italiani però sono ancora all’oscuro di questa manovra, e il 1° luglio 2020 potrebbero finire col trovarsi di fronte ad un cambiamento inatteso. In pratica solo il 39% delle famiglie ha cambiato operatore per la luce, e il 44% ha modificato il proprio contratto per l’erogazione del gas. Infatti, secondo l’indagine di Research Hub per conto di ARERA, risulta che più della metà degli italiani non conosce la realtà del mercato libero, e che l’82% non ha mai cercato di capirne qualcosa. 

ARERA dice no ad un nuovo rinvio

Intanto sul mercato degli operatori si moltiplicano le offerte di luce e gas, con gli operatori come Acea che le mettono a disposizione sui propri siti. In questo momento tra l’altro c’è anche chi ha proposto che si programmi un ennesimo rinvio della scadenza. Ma questa volta ARERA sembra determinata a proseguire sulle sue decisioni, e rendere operativa la data del 1° luglio 2020, indicata per dare lo stop al mercato tutelato, senza ulteriori indugi. In occasione della Prima relazione annuale dell’ARERA, il Presidente Stefano Besseghini ha ribadito la necessità di andare avanti e invitato il governo a velocizzare la messa a punto degli strumenti normativi. A suo avviso, il corpo delle norme che serve a curare il passaggio definitivo al mercato libero è indispensabile ed è decisamente urgente. Ed è lo stesso Besseghini ad attribuire la lentezza di avvicendamento dell’utenza al mercato libero alla mancanza di un decreto per lo sviluppo delle misure di accompagnamento. Gli operatori privati, d’altronde, dal canto loro stanno facendo il possibile, anche perché hanno tutto l’interesse ad assorbire la fetta rimanente del mercato, e rientrare negli investimenti effettuati.

Il passaggio definitivo, in pratica, non solo sbloccherebbe il mercato privato dell’energia, ma consentirebbe alle aziende di Stato di ridurre il proprio impegno economico in un settore non più di competenza.

 

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