Ha dell’assurdo ciò che sta succedendo al cimitero di Latina, dove centinaia di persone si sono trovate dei post-it gialli attaccati sulla tomba del proprio caro defunto.
Oltre la stranezza del post-it in sé attaccato sulla lapide, non proprio di buon gusto, è assurdo quello che vi era scritto sopra.
I foglietti gialli erano stati infatti tappezzati proprio dalla società che dal 2008 gestisce il cimitero (la Ipogeo) e contenevano la richiesta di un compenso di 1000€.
La cifra, secondo i gestori, sarebbe necessaria per mantenere il possesso del loculo.
Precisamente, i loculi interessati sono quelli acquistati prima dell’anno 1989. I familiari dei defunti (trapassati prima dell’89) sono stati pertanto invitati a presentarsi negli uffici della Ipogeo, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 12, per la regolarizzazione del loculo.
La società fa sapere che “in caso di disinteresse dei familiari o non rintracciabilità degli stessi il gestore procederà d’ufficio alla riduzione della salma i cui resti saranno deposti nell’ossario comune e alla rassegnazione della sepoltura a chiunque ne faccia richiesta”.
“Un bel problema – ha spiegato Sergio Sciaudone membro del Partito Comunista di Latina – perché prima di Ipogeo si andava in Comune, si pagava semplicemente per l’assegnazione, non c’erano contratti. La norma di riferimento era quella nazionale ed era quella che dettava la durata delle concessioni. Poi è arrivato il regolamento del 2008, che ha rivoluzionato la durata delle concessioni comprendendo anche quelle esistenti. Noi contestiamo da anni questo aspetto: vista la situazione, abbiamo organizzato incontri già prima dell’estate mettendo in contatto circa 50 utenti con i nostri legali. Noi pensiamo che in questa situazione venga leso un diritto acquisito, quindi l’invito è di passare prima da noi per un consulto gratuito, ogni mercoledì dalle 17 alle 19 in Via Cena a Latina”.
“Stiamo lavorando per dare al Rup un supporto tecnico-economico-giuridico – spiega l’Assessore Comunale Emilio Ranieri – con un pool di avvocati probabilmente selezionati dal Mepa, su vari aspetti: sulla questione di Ipogeo in generale, per il forno crematorio e per il regolamento dei consumatori per i servizi. Il nostro intento è capire se ci sono le condizioni, come crediamo, per una rimodulazione della convenzione con Ipogeo in modo più equilibrato nei confronti dell’ente comunale e degli utenti. Sul caso specifico, invece, non condivido questa modalità di avviso: potrebbe risultare lesiva della privacy e quindi va cambiata. Su questa vicenda è da tempo aperto un tavolo con i sindacati e le associazioni dei consumatori per verificare che tutti i patti contrattuali siano rispettati. L’Amministrazione sta perfezionando il regolamento con i consumatori e un percorso amministrativo per dipanare le vicende legate al project financing, alla convenzione e ai possibili contenziosi”.