E’ stata emessa ieri la sentenza dei Giudici della Corte Suprema d’Assise nei confronti degli esponenti del Clan Spada.
Roberto Spada, che era già stato condannato per la testata al giornalista RAI Dainiele Piervincenzi, suo fratello Carmine Spada (detto Romoletto) e suo nipote Ottavio Spada (detto Marco) sono stati condannati all’ergastolo.
La sentenza
La sentenza ha decretato il riconoscimento dell’associazione a delinquere di stampo mafioso con 17 condanne e 7 assoluzioni, il riconoscimento del 416 bis e un totale di 147 anni di carcere.
Le accuse (e le condanne) nei loro confronti sono di: mafia, omicidio, estorsione, usura, traffico di stupefacenti, detenzione illecita di armi ed esplosivi, incendio e danneggiamento aggravati e altri numerosi crimini contro la persona.
I giudici della Corte Suprema d’Assise sono stati riuniti in camera di consiglio per oltre 10 ore, per esaminare ogni capo d’accusa.
Una volta decisa, la sentenza è stata letta agli imputati in videoconferenza.
Altre condanne
Roberto, “Romoletto” e “Marco” non sono gli unici esponenti condannati.
Nel Maxiprocesso contro il clan Spada sono state emanate le sentenze anche nei confronti di:
- Ottavio Spada (detto Maciste), condannato a 16 anni di reclusione;
- Nando De Silvio (detto Focanera), condannato a 9 anni;
- Ruben Alvez del Puerto (anche lui coinvolto nell’aggressione al giornalista RAI), condannato a 10 anni di reclusione.
Come tutto è cominciato
Tutto ha avuto inizio nel gennaio 2018 con l’operazione Eclissi, dove diversi esponenti del clan Spada (tra cui quelli condannati ieri) furono arrestati, decapitando così l’organizzazione mafiosa che dominava Ostia.
Nell’aula i sono stati ripercorsi tutti gli episodi di cui gli imputati erano accusati, a partire dall’omicidio di Giovanni Galleoni (detto Baficchio) e Francesco Antonini (detto Sorcanera) risalenti al 22 novembre 2011. E’ stata esaminata la “collaborazione” mafiosa con il clan Fasciani, e tutto il giro di affari illecito collegato agli Spada.