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Sciopero Cotral 26 settembre 2019, protestano i Sindacati: «Basta aggressioni»

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Sciopero Cotral 26 settembre 2019. Dipendenti e Sindacati, monta la protesta per dire basta alle continue aggressioni sui mezzi durante il servizio. Il provvedimento era nell’aria da giorni:  dopodomani, giovedì 26 settembre 2019, le sigle sindacali Fit Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna hanno proclamato uno sciopero della durata di 2 ore dalle 10 alle ore 12 relativo al trasporto pubblico locale servito da Cotral. Garantite invece tutte le corse fino alle ore 10 e quelle alla ripresa del servizio a partire dalle ore 12:01.

Sciopero Cotral 26 settembre, le motivazioni

Troppe aggressioni agli autisti, serve una svolta. E’ questo il messaggio lanciato dai Sindacati che hanno proclamato lo sciopero per la giornata di giovedì. Sicuramente un’iniziativa simbolica – appena due le ore di astensione dal lavoro – ma che dovrà servire a dare una scossa contro i gravi fatti di questi giorni. Il più grave di questi è senz’altro quello avvenuto nel weekend, quando un autista Atac di 52 anni è stato brutalmente picchiato da una baby gang; il 19 settembre era stata la volta del conducente di un Cotral diretto a Bracciano, vittima di un’aggressione da parte di un uomo sotto effetto di sostanze stupefacenti. E l’elenco continuerebbe a lungo. 

«A questo punto le parole non servono più», gridano allora i Sindacati. «I nostri appelli per trovare soluzioni volte a migliorare le condizioni lavorative del personale front line del trasporto pubblico locale sono rimasti inascoltati, sottovalutati da un intollerabile immobilismo decisionale, ci impongono azioni forti».

Le modalità dello sciopero Cotral

Quindi l’annuncio come anticipato in apertura: «Le Organizzazioni Sindacali di categoria hanno proclamato uno sciopero di due ore, dalle 10:00 alle 12:00 del giorno 26.09.2019. Siamo consapevoli, arrecherà disagi ai cittadini, ma è giunta l’ora che le istituzioni, la politica e tutta la società civile si prenda carico di tutelare e proteggere chi opera nei servizi pubblici. Questo chiaramente al netto di eventuali dinamiche aziendali che certamente non possono essere ricondotte al personale o peggio strumentalmente adducibili ai lavoratori dal punto di vista mediatico».

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«E’ il momento di mobilitarci e far sentire la nostra voce». Rendono noto i Segretari Generali della Filt-Cgil e Fit-Cisl di Roma e Lazio, Eugenio Stanziale e Marino Masucci, e il Commissario Straordinario della Uiltrasporti Lazio, Gian Carlo Serafini.
«Le quotidiane criticità vissute dai lavoratori del trasporto pubblico locale, che mai nel corso degli anni abbiamo smesso di denunciare, sono ormai mutate in una vera e propria escalation di violenza. A questo punto sono assolutamente prioritarie misure concrete e celeri volte ad affrontare fattivamente l’emergenza sicurezza».

«Faremo tutto il possibile affinché si adottino immediatamente misure a deterrenza degli episodi inammissibili che continuano a verificarsi. Parliamo della dotazione di cabine blindate su tutti i bus;  all’adozione di sistemi avanzati di monitoraggio della sicurezza dei lavoratori, quali l’utilizzo di telecamere e nuovi dispositivi tecnologici. Serve inoltre una riflessione – proseguono – sull’entità delle pene per chi compie reati nei confronti dei lavoratori, e sul riconoscimento economico-normativo delle aggressioni. Tali fatti non possono essere considerate alla stregua di un generico infortunio o malattia. Non è più il momento di attendere, pretendiamo risposte tempestive. Troppe persone sono finite in ospedale per situazioni scongiurabili e troppi lavoratori temono per la propria incolumità. E’ necessario istituire un tavolo di confronto al quale siano partecipi anche le rappresentanze dei lavoratori. Oltre ad attivare misure strutturali di salvaguardia e strumenti di collegamento diretto con le centrali operative preposte all’ordine pubblico serve porsi anche l’obiettivo di riconoscere lo status di pubblico ufficiale al personale front line».

 

 

 

 

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