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Pomezia Senza Barriere, lanciata petizione popolare per l’inclusione sociale

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«Sono tre petizioni, in realtà – fa sapere Pomezia Senza Barriere – che riguardano la realizzazione di una spiaggia attrezzata per le persone con disabilità, la revisione del contributo minimo per l’assistenza domiciliare, il miglioramento del servizio Amico Bus. E non ultimo la redazione del PEBA».

Pomezia Senza Barriere, il primo testo

Con la prima petizione chiediamo al Sindaco di avviare immediatamente la redazione del PEBA che, ricordiamo, è il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche. Esiste una legge del lontano 1986 che obbliga tutti i comuni di Italia a munirsi di questo strumento che è uno strumento fluido e di ampio respiro temporale. Non ci aspettiamo di certo che tutto si risolva in pochi mesi o in pochi anni.

Ma di certo chi comincia è a metà dell’opera e ancora dal Comune Pomezia non hanno cominciato nulla. Eppure in campagna elettorale avevamo chiesto al Sindaco di firmare un cronoimpegno che accettò. Ma per ragioni incomprensibili durante un Consiglio Comunale, dopo il suo insediamento, ha dichiarato che non intendeva rinnovare l’impegno. Con questa petizione vogliamo sostenere e dare forza, nuovamente, al Sindaco per realizzare questo percorso importante e inderogabile. Anche perché il legislatore, successivamente al 1986 ha approvato un’altra legge che stabilisce che la mancata rimozione delle barriere architettoniche costituisce comportamento discriminatorio.

Chiesta spiaggia attrezzata

La seconda petizione è molto semplice: vogliamo che Pomezia abbia una spiaggia attrezzata e un mare accessibili e fruibili da tutte le persone di tutte le età anche e soprattutto da quelle con disabilità. Tra i diritti fondamentali dell’individuo esiste quello “all’inclusione sociale” ma anche “al riposo e allo svago” e la Convenzione per i diritti dell’Infanzia recita che la fanciulla (o il fanciullo) ha diritto “a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età”. Un principio importante, quindi: non si tratta di concessioni che un amministratore sensibile può elargire nella misura in cui ritiene opportuno ma si tratta di diritti. Cioè qualcosa di cui nessuno può essere privato e quando si dice nessuno si intende anche chi ha limitazioni motorie o problemi di vista o fragilità di altro tipo. Anche qui come sopra: se qualcuno viene privato di un diritto siamo di fronte ad un comportamento discriminatorio. E la legge su questo è molto chiara.

La terza proposta

La terza petizione nasce da richieste che ci sono pervenute negli ultimi mesi da parte di persone che vivono quotidianamente situazioni di disagio insostenibili. È una richiesta formulata su due punti: il contributo per l’assistenza domiciliare e il servizio Amico Bus. Il primo punto riguarda quella parte di spesa che è a carico dei cittadini che richiedono il servizio di assistenza domiciliare, un servizio senza il quale sarebbe impossibile ottemperare ad alcune esigenze quoditiane indispensabili. Con la petizione chiediamo al Sindaco di ridurre la parte spettante al cittadino con disabilità, fino ad arrivare ad annullarlo nei casi più estremi. Poi il secondo punto: il servizio “Amico Bus”. Abbiamo raccolto testimonianze sconcertanti. Alcuni mezzi non sono dotati di cinture di sicurezza o di sedili ergonomici e ciò rende tutto il tragitto un vero e proprio calvario.

La petizione chiede pertanto che venga razionalizzato il servizio e reso adeguato allo scopo che si propone e che i mezzi utilizzati siano omologati per ospitare utenti con qualsiasi tipo di necessità in totale sicurezza e comodità. Va chiarito, inoltre, che “Amico Bus”, come riportato sul sito del Comune, non presta servizio per attività ludiche o simili. Lo chiariamo perché recentemente abbiamo sollevato al Comune la questione della navetta gratuita estiva che porta da Santa Palomba al mare. La navetta non era, e non è, dotata di rampa per le sedie con ruote. Di certo non è un punto a favore di un Comune che vuole vantare riconoscimenti per il turismo accessibile. Ma è ancora più grave che il Comune ci abbia risposto che non è stato previsto un servizio accessibile per questioni di natura economica, come se il bilancio venisse prima del diritto. Scrivere poi che comunque i soggetti con bisogni speciali possono usare il servizio bus per andare a mare è davvero inaccettabile perché falso. Davvero vorremmo dire basta a tutto questo. E chiedendo di firmare queste petizioni speriamo almeno di realizzare insieme un cambio di rotta.

Priorità non più procrastinabili

Le esigenze delle persone con fragilità non posso attendere nemmeno un’ora in più: non si tratta di lussi, ma di servizi che sono indispensabili per poter svolgere una vita dignitosa e in autonomia. Per questo abbiamo deciso di chiedere a tutti i cittadini di firmare e far firmare le nostre petizioni perché una città a misura di tutti è una città più civile. Non ci rassegniamo a dinieghi e giochi di forza e continuiamo a portare avanti con forza e rigore la nostra iniziativa politica che è volta unicamente al riconoscimento dei diritti di tutte le persone. Le nostre battaglie, di cui queste petizioni costituiscono solo una parte, non hanno colore politico, non sono contro nessuno ma semmai a favore di chiunque. Per questo speriamo che, come successo in passato, anche quelle realtà che al momento non vedono di buon occhio le nostre iniziative, presto le facciano proprie in nome dell’inclusione e del diritto.

Dove e quando firmare

Il 6 settembre a partire dalle ore 19 presso l’Associazione PunkRazio a Pomezia. Successivamente a partire dal 14 settembre ogni sabato dalle ore 10 alle ore 12,30 a Pomezia tra Piazza Indipendenza e Via Orazio. Tutte le informazioni sulla pagina facebook: Pomezia Senza Barriere oppure all’indirizzo email coscionipomezia@gmail.com

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