Torniamo a parlare del mega progetto in cantiere a Santa Palomba, nella zona di confine tra Albano, Roma e Pomezia. Un’iniziativa portata avanti dal Campidoglio, passando per ben tre Giunte differenti (e nel silenzio delle amministrazioni locali confinanti?), a volere fortemente la realizzazione del cosiddetto socialhousing in questa zona, ricadente nel IX Municipio.
Case, in estrema sintesi, a prezzi calmierati, destinate alle persone più svantaggiate. Un progetto sospinto dalla Cassa Depositi e Prestiti che punta al «trasferimento di una periferia come Santa Palomba al centro della città». Tante belle parole insomma, che cozzano però con una realtà deprimente. Questo nuovo centro residenziale si trova infatti a 30km dal centro di Roma, in un’area totalmente inadatta, vessata da una miriade di problemi a cui non serviva di certo un’iniezione di cemento. Se non ci credete, andateci. È in Via Cancelliera, strada che separa il Comune di Albano da quello di Roma per l’appunto, che vi giunge nella sua estensione più periferica.
Qui ci sono solo industrie e capannoni a frammentare il paesaggio della campagna romana, per larghi tratti ancora vergine, che ora vedrà sorgere questo colosso immobiliare; in quel tratto specifico ci sono inoltre, per non farci mancare nulla, pure dei “forti odori” provocati dal lavoro di un’isola ecologica. Ce la fate voi a vederci in questi campi dei palazzi dove dovrebbero arrivare potenzialmente 4.000 nuovi residenti? Noi no. Poi ci chiediamo: senza servizi, una volta lì, cosa faranno queste persone? Dove andranno? E peggio ancora potrebbe andare, insorgono le associazioni,se nessuno dovesse comprarle quelle case (voi lo fareste?) perché ci ritroveremmo soltanto con un “ecomostro” di cemento disabitato nel bel mezzo del nulla. E a chi potrebbe far gola un epilogo del genere? Le associazioni non hanno dubbi: noi qualche riserva, ma solo per il momento, ce la teniamo.