Stava scontando la sua pena di 7 anni presso il carcere di Rebibbia quando, sei giorni fa, ha fatto perdere le sue tracce. L’uomo, Vincenzo Sigigliano, è riuscito ad evadere nonostante le manette ai polsi dando così inizio ad una caccia all’uomo senza sosta.
I crimini commessi
Vincenzo Sigigliano era stato arrestato in Sud America insieme ad altre due persone. Lì i tre erano dei veri e propri maghi della truffa che si occupavano di contraffazione di trapani e trivelle. Una volta comprati gli arnesi, rimpiazzavano la targhetta del “Made in China” con il nome di brand conosciuti. Questa operazione gli permetteva di rivendere i prodotti a dieci volte il prezzo d’acquisto.
La fuga
Riuscito a fuggire dal carcere Romano, Sigigliano si è diretto a Napoli, sua città Natale, dove ha trovato ospitalità a casa di una zia. Ad ospitarlo la vedova di un esponente del clan Amato-Pagano. Ma la sua latitanza ha avuto vita breve, il fuggitivo è stato infatti rintracciato dalla Polizia a distanza di sei giorni dalla sua fuga.
Ora Sigigliano torna in carcere ma la sua posizione si aggrava.
#SquadraMobile Napoli e commissariato Scampia arrestano nell’appartamento di una parente a Melito il latitante Vincenzo Sigigliano. Detenuto al carcere di Rebibbia, dove stava scontando una pena di 7 anni, era evaso il 16 agosto scorso dall’ospedale “Sandro Pertini”. pic.twitter.com/M1rncwuDcN
— Polizia di Stato (@poliziadistato) August 22, 2019