Le vicende Atac si arricchiscono di un nuovo capitolo. Stavolta a fare notizia sono le vicissitudini di un’autista di 59 anni che nel gennaio scorso si era rifiutato di salire a bordo della vettura a lui assegnata ed iniziare così il proprio turno di lavoro. «Quel mezzo è rotto, è pericoloso. Io lì non ci salgo», aveva detto ai propri superiori.
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Come dargli torto, verrebbe da pensare considerando che gli incidenti all’Atac sono praticamente all’ordine del giorno. Ma non in quella circostanza a quanto pare dato che ora, come riporta il Messaggero, il PM contesta al dipendente «l’interruzione di pubblico servizi» e soprattutto la «calunnia». Sì perché secondo l’autista, che aveva ricevuto le rassicurazioni del comparto meccanico, l’azienda avrebbe verbalizzato il falso tanto che si era spinto a sporgere denuncia presso i Carabinieri.
Stando ai successivi accertamenti tuttavia tutto era risultato in regola veramente, nel senso che, a conti fatti, la vettura era a posto e che i meccanici avevano fatto il loro dovere. Insomma, a dire il falso sarebbe stato il dipendente. Ma perché, allora, ha agito in questo modo? Probabilmente ora sarà un processo a stabilirlo.