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Roma: sequestrano un imprenditore a scopo di estorsione: «Usato metodo mafioso»

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I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale capitolino nei confronti dei fratelli Niko (classe 1989) e Danilo (classe 1987) COGLITORE, di Damiano PONTONI (classe 1987) e di Riccardo LUCANTONI (classe 1988) – tutti di Cerveteri (RM) – coinvolti nel sequestro di persona a scopo di estorsione, aggravato dall’utilizzo del c.d. “metodo mafioso”, in danno di un imprenditore romano.

Il sequestro

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e originate dalla denuncia della vittima, hanno permesso di ricostruire il grave episodio di violenza subito dall’uomo, che aveva preso in gestione, da uno degli arrestati, un bar sito nel rione “Borgo” della Capitale. Invitato presso l’esercizio commerciale dopo che era stato estromesso dall’attività, l’imprenditore è stato portato nei locali adibiti a magazzino, privato del telefono e minacciato affinché firmasse documenti per il riconoscimento di un debito non dovuto, nonché un contratto preliminare di vendita relativo a una tabaccheria, ubicata nella stessa zona, amministrata insieme ai propri familiari.

Nel corso delle investigazioni è stato poi documentato un ulteriore episodio estorsivo per ottenere la firma di alcune cambiali relative al pagamento di un fornitore del bar, avvenuto in un locale pubblico e interrotto dall’intervento di altre persone presenti. In entrambi gli episodi, per intimidire la vittima, gli indagati hanno evidenziato la propria “esperienza” nell’esecuzione di azioni violente, anche mediante l’uso di armi nella loro disponibilità, nonché contatti con figure di spicco della criminalità romana. L’operazione odierna testimonia l’impegno profuso dalla Guardia di Finanza per reprimere le condotte che turbano l’andamento dell’economia legale e tutelare, nel contempo, la correttezza del mercato e gli operatori onesti.

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