Un piano che inglobi la visione di mobilità di medio e lungo periodo nella città di Roma: dai tram, alle infrastrutture, nuove metropolitane, alla ciclabilità e isole ambientali, tutte misure da attuare per migliorare il trasporto pubblico locale e la qualità della vita dei cittadini. È quanto prevede la delibera sul Piano Urbano della Mobilità Sostenibile adottata dall’Assemblea capitolina.
“Roma si dota finalmente di una vera programmazione sulla mobilità, una strategia futura di medio e lungo periodo che risponde a una visione precisa di quello che vogliamo per la Capitale. Il piano è stato pensato mettendo al centro le esigenze di mobilità delle persone e delle imprese, perché la nostra città può e deve offrire una migliore qualità della vita a chi la abita e la vive ogni giorno. Le politiche e le misure definite nel PUMS coprono tutte le tipologie di trasporto, sia pubblico sia privato, su tutto il territorio”, dichiara la Sindaca di Roma, Virginia Raggi.
Priorità è il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica attraverso la definizione di azioni orientate a migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema di mobilità e la sua integrazione con l’assetto e gli sviluppi urbanistici e territoriali, previsti negli attuali strumenti di pianificazione.
L’adeguamento delle metropolitane A e B, l’ammodernamento della ferrovia Roma-Giardinetti, la creazione di un collegamento tra le metro A e C a Tor Vergata, la realizzazione di nuove linee tranviarie: dal tram che passerà su via dei Fori imperiali, per arrivare a Piazza Vittorio a quello che collegherà Stazione Tiburtina a Piazzale del Verano, fino alla linea Auditorium-piazza Risorgimento.
Ma anche funivie a partire da Battistini-Casalotti, fino alla realizzazione di altri due progetti: la funivia di Magliana-Piazza Civiltà del Lavoro e quella su rotaie, Jonio-Bufalotta. Sono alcune delle opere, definite invarianti infrastrutturali “punti fermi”, inserite nel Piano urbano della mobilità sostenibile. A queste vanno aggiunte le opere condivise e decise anche grazie alle consultazioni e alla partecipazione di tutti i Municipi.
A dicembre scorso Roma Capitale ha chiesto al ministero delle Infrastrutture i finanziamenti per sette progetti contenuti nel Pums: tre nuove tranvie; il potenziamento e l’estensione di linee ferroviarie urbane; due funivie e l’acquisto di nuovo materiale rotabile per la rete tranviaria di Roma.
“I principi guida del piano si basano sull’integrazione tra le diverse tipologie di mobilità, la promozione di diverse modalità di trasporto alternative all’auto privata, il rafforzamento degli standard di sicurezza nel trasporto pubblico e per il traffico stradale, l’aumento della capacità di trasporto pubblico, progetti e strategie per la mobilità dolce e condivisa. Tra i progetti inseriti nel PUMS, e recentemente presentati al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per avere accesso ai fondi governativi, ci sono tre tramvie, due funivie e l’acquisto di nuovi tram”, spiega l’assessore alla città in Movimento, Linda Meleo.
“È un importante pezzo della visione che questa amministrazione ha e che guarda alle città come luoghi in cui si giocano le sfide del futuro. Un futuro – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori – che si lega anche agli impegni che Roma ha sottoscritto con altre grandi città del mondo per raggiungere obiettivi condivisi sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Una visione integrata che prevede diversi interventi sia per quanto riguarda gli obiettivi già definiti e finanziati, quindi in corso di realizzazione, sia quelli per lo scenario di programmazione dei prossimi anni. Stiamo dialogando anche con altri attori fondamentali per raggiungere risultati attesi da tempo come ad esempio il tema del completamento dell’anello ferroviario, dello sviluppo dei nodi delle stazioni, sia con il recupero delle aree urbane esistenti, da piazza dei Cinquecento a piazzale Ovest a piazzale Ostiense e piazzale Flavio Biondo che con lo sviluppo delle aree dismesse previste dall’ambito strategico: la revisione del piano di assetto di Tiburtina, in collegamento con l’area dello SDO di Pietralata, e di Tuscolana tra gli altri. Il PUMS è uno strumento fondamentale per immaginare la città futura, è uno strumento di democrazia, perché spostarsi liberamente rappresenta uno dei pilastri fondamentali del diritto alla città”.
“Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile è stato rimodulato con l’integrazione delle opere richieste dalla cittadinanza attraverso numerosi passaggi partecipativi. Gli obiettivi di rete integrata su ferro sono molto ambiziosi ed è evidente che sono legati alla straordinaria urgenza di recuperare i decenni persi. Abbiamo un tracciato da seguire per ‘infrastrutturare’ la nostra visione della Capitale del futuro, i cui effetti andranno ovviamente a ridefinire gli scenari di sviluppo urbano, dove anche gli spazi pubblici saranno ripensati sulla base delle idee condivise in un percorso durato due anni: l’accessibilità come principio quadro in tutte le linee del Piano, l’indispensabile garanzia di realizzare la sicurezza nelle nostre strade, il piano della mobilità dolce e sostenibile, della ciclabilità, la riorganizzazione dei parcheggi di scambio, la sistematizzazione della logistica delle merci, ma soprattutto la cura forte del ferro con la previsione di nuove linee metro e tram. Il PUMS pone al centro le persone e la soddisfazione delle loro esigenze di mobilità,aggiunge Pietro Calabrese, Presidente Commissione Mobilità.