Il 2026 sembra essere così lontano, ma in fin dei conti poi ci accorgeremo che è come fosse dietro l’angolo. I giorni scorrono veloci, la vita anche e fra meno di 9 anni l’Italia ospiterà le Olimpiadi Invernali dal 6 al 22 febbraio. Il CIO, il 24 giugno scorso in quel di Losanna, ha scelto la candidatura di Milano-Cortina che ha battuto quella della Svezia con Stoccolma-Are. L’Italia tornerà così ad organizzare un’edizione delle Olimpiadi, 20 anni dopo i Giochi invernali di Torino 2006 e per la quarta volta nella sua storia dopo Cortina (1956) e Roma (1960). Non solo Milano e Cortina nella mappa di questi Giochi Invernali 2026, dato che si gareggerà, infatti, anche in Valtellina, in Val di Fiemme e in Alto Adige.
I costi delle Olimpiadi Milano-Cortina
La grande soddisfazione per l’assegnazione delle Olimpiadi Invernali, adesso però lascia il posto al ‘mero’ calcolo dei costi che dovranno essere sostenuti per presentare al meglio la propria organizzazione. Secondo il dossier della candidatura, le Olimpiadi costeranno un miliardo e 300 milioni di euro. Questa enorme somma viene sorretta nella massima parte attraverso il contributo diretto del Cio e la quota parte relativa ai top sponsor (36%), più sponsor locali (31%) e con la vendita dei biglietti (17%).
Il Governo Italiano assumerà l’onere di pagare l‘intero ammontare delle spese previste per garantire la sicurezza. In quest’ottica è previsto l’impiego di base di 15mila agenti delle forze di polizia e il resto diviso tra uomini della Protezione Civile e istituti privati. Una spesa che si aggira sui 415 milioni di euro. A livello di infrastrutture invece, gli investimenti dovrebbero toccare i 345milioni di euro. Una cifra abbastanza contenuta, grazie alle candidature congiunte che danno l’opportunità di utilizzare in gran parte impiantistica già esistente.
Detto questo e passando ai ricavi, secondo uno studio dell’università “La Sapienza” di Roma, questi per lo Stato dovrebbero aumentare immediatamente. Partendo dai 602 milioni di euro che arriveranno dalle entrate fiscali aggiuntive, ma non solo. Perché dall’analisi costi/benefici commissionato dal Governo, i ricavi dovrebbero raggiungere i 2,3 miliardi di euro.
Saranno Olimpiadi ‘green’
Va da sé, ragionando in maniera del tutto logica e razionale, secondo anche quanto raccolto dal portale specializzato FaceTheJungle.com, che le Olimpiadi Milano-Cortina del 2026 saranno indirizzate nel rispettare al massimo gli aspetti ambientali ‘green’. Partendo da quest’ultimo aspetto, l’obiettivo è quello di organizzare dei Giochi Invernali a impatto zero sull’ambiente. Un punto da tenere sempre a mente, utilizzando il 100% delle energie rinnovabili ad esempio. Oppure impiegando solo luci a led, usufruire di servizi di mobilità solamente elettrici, abolizione delle plastiche monouso e riciclo dei rifiuti, completo per quelli urbani e dell’80% per gli imballaggi. E ancora riutilizzo del 100% del cibo non servito, alimentazione degli impianti per a neve artificiale con pannelli solari e impiego di legno certificato per la realizzazione di edifici permanenti e temporanei.
Tecnologia e startup nelle Olimpiadi
Ma oltre agli aspetti ambientali appena menzionati, queste saranno delle Olimpiadi tecnologiche. In tale ottica ci potranno essere tante startup innovative italiane pronte a prendersi la scena. Anzi, una ha già avuto un ruolo molto importante nella presentazione della candidatura di Milano-Cortina al CIO in quel di Losanna. Si tratta della Nexting, start-up innovativa operante nel broadcast e nella comunicazione, nata nel 2017 a Napoli, ma che ha sedi anche a Roma e Milano. Dopo aver fatturato mezzo milione di euro nel suo primo anno di vita, Nexting ha seguito il CONI nel suo lungo cammino poi ‘vittorioso’, con sopralluoghi, assistenza tecnica, shooting ed editing. Senza dimenticare che è sempre opera di Nexting il primo video ufficiale della candidatura italiana per le Olimpiadi Invernali 2026, presentato a Tokyo il 28 novembre 2018.
Ma tornando al percorso che porterà sino al 2026, saranno diverse le aree in cui le startup innovative potranno incidere in maniera importante. Per esempio nell’area Digital Media, con startup pronte a cimentarsi nello sviluppo di soluzioni indirizzate a creare, gestire e distribuire digital news, video, musica e formati audio/podcast. Un altro campo interessato è quello delle Smart Arena, ossia strutture che utilizzano le tecnologie digitali per migliorare l’esperienza del tifoso. Iniziando dall’acquisto del biglietto, passando per nuove esperienze di spettacolo e interazione, per arrivare alla sicurezza degli impianti. Una strada del cambiamento già intrapreso all’estero, Inghilterra e Stati Uniti prima, Germania, Francia e Spagna ora.
E ancora una zona di sviluppo per le startup sarà quella riguardante le Fan Experience, cioè le tecnologie per coinvolgere i tifosi in esperienze sempre più coinvolgenti. In altre parole racchiude soluzioni per ottimizzare l’esperienza del pubblico tramite l’utilizzo di sistemi virtuali, dispositivi mobili, strumenti per il merchandising e la vendita di biglietti online. Infine tra le startup che avranno più influenza ci saranno quelle inerenti le Athletic Performance, che include i dispositivi indossabili e gli altri congegni che monitorano risultati e salute degli atleti. Una sorta di monitoraggio degli sportivi e la prevenzione degli infortuni, scoprendo in anteprima i livelli di rischio per adottare le precauzioni necessarie.