Due stranieri sono stati arrestati nella giornata di ieri a Terracina – nella zona della pineta – con l’accusa di tentata violenza sessuale ai danni di una 20enne. Si tratta di due uomini, un cittadino iracheno di vent’anni e un egiziano di trenta bloccati dalla Polizia di Stato.
Terracina, terribile scoperta: un cadavere nel canale Mortacino
Il caso è stato reso noto da Matteo Salvini: «Ecco altri due ”poveri richiedenti asilo” tanto cari alla sinistra, che ieri hanno tentato di stuprare e di investire una donna. Grazie al Decreto Sicurezza potranno essere espulsi, anche se io rimango convinto che per pedofili e stupratori la castrazione chimica sarebbe necessaria».
Il 30enne, stando a quanto raccolto, potrà ora essere espulso per effetto del Decreto Salvini. Ancora più paradossale la situazione del 20enne: quest’ultimo infatti aveva già fatto precedentemente richiesta di asilo in Svezia, incassando tre no. Successivamente si era rivolto alla Finlandia e ora in Italia. Nel nostro Paese ha impugnato il provvedimento di trasferimento in Svezia: l’udienza, in tal senso, è stata fissata nel 2020 ma il Viminale ne chiederà l’anticipazione.
Terracina, tentano di violentare una donna: ecco cosa è successo
I fatti si sono verificati nel corso del pomeriggio di martedì 9 luglio u.s. a Terracina, nei pressi della centrale pinetina, zona turistica e molto frequentata nella stagione estiva. All’interno dell’area verde, due amiche si stavano intrattenendo quando, con il pretesto di una sigaretta, due stranieri le approcciavano e con modi gentili avviavano una conversazione con le stesse.
Di lì a poco le due donne accettavano un passaggio a bordo dell’autovettura in uso ai predetti, i quali proponevano un breve giro con una sosta presso una discesa al mare alla periferia sud di Terracina. Sul posto, una delle due donne raggiungeva gli scogli attraverso un sentiero con l’intento di rinfrescarsi. Appena giunta tra gli scogli si accorgeva di essere stata seguita da uno dei due stranieri che, senza indugi, le si avvicinava tentando di prenderla sessualmente contro la sua volontà. L’uomo la bloccava impedendole di allontanarsi noncurante delle implorazioni della malcapitata che lo esortava a lasciarla andare. La donna riusciva a riguadagnare il sentiero e ad allontanarsi e raggiungere quindi l’autovettura, ove ad attenderla però, trovava solo l’altro straniero, in quanto la sua amica si era allontanata.
Per la malcapitata il peggio doveva ancora giungere. La donna infatti veniva costretta a salire a bordo dell’automobile all’interno della quale rimaneva in balia dei propositi violenti dei due uomini, che la palpeggiavano e la percuotevano con pugni per vincerne la resistenza. La vittima riusciva però ad estrarre dalla propria borsetta uno spray urticante, che azionava all’interno del veicolo, proiettandone il getto in direzione dei due malviventi. La reazione dei due era a questo punto di estrema violenza. I due percuotevano la donna ed uno di essi, quello che non guidava il veicolo, apriva lo sportello posteriore, e con l’auto in corsa, la scaraventava all’esterno del veicolo, facendola rovinare a terra. Nella circostanza la donna veniva anche rapinata della propria borsetta e del suo telefono cellulare.
Ormai ferita e a terra, privata della possibilità di formulare richiesta di soccorso, la donna attirava l’attenzione di alcuni passanti, i quali notavano il ritorno in retromarcia del veicolo utilizzato dai due malviventi, che si dirigeva pericolosamente verso di lei, giacente a terra, nel tentativo di investirla. Un rapido spostamento della stessa, che si adagiava sul marciapiede, le evitava il peggio. Gli uomini del Commissariato di Terracina, a cui venivano segnalati i gravi fatti, si attivavano immediatamente per garantire le cure mediche alla donna che, tramite il 118, veniva trasportata presso il locale Pronto soccorso.
Gli investigatori del locale Commissariato raccoglievano le dichiarazioni dei testimoni ed acquisivano estratti di video registrazioni dagli impianti di videosorveglianza comunali e privati. Le ricerche del veicolo, di cui si sconosceva la targa, si presentavano difficoltose. Alcuni particolari sulla carrozzeria del veicolo e sulla targa consentivano di restringere il cerchio su alcuni obiettivi. Gli equipaggi interessati alle ricerche setacciavano il territorio riuscendo infine ad individuare in un altro comune un’autovettura che presentava le stesse caratteristiche di quella utilizzata dai malfattori. A questo punto veniva predisposto un servizio di appostamento ed osservazione per rintracciare l’abitazione che, una volta individuata, veniva circoscritta dagli equipaggi della Polizia.
L’irruzione degli Agenti all’interno dell’appartamento avveniva tempestivamente proprio mentre i due, bagagli alla mano, stavano per darsi alla fuga. Gli accertamenti sulla titolarità dei due stranieri a soggiornare sul territorio italiano facevano emergere che erano entrambi richiedenti asilo. In particolare, per l’egiziano è stato appurato come in passato abbia fornito diverse generalità allo scopo di eludere i controlli di polizia. Le risultanze investigative sono state quindi riferite al Sostituto Procuratore della Repubblica Dr.ssa Valentina GIAMMARIA la quale, concordando con il quadro accusatorio e ritenendo fondato il pericolo di fuga, disponeva che i due stranieri fossero ristretti presso la Casa Circondariale di Latina a disposizione dell’A.G..