Cercasi Navigator. Luigia Chianese, aspirante navigator, a Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente, ha raccontato la sua partecipazione al concorso per navigator che si sta svolgendo a Roma. Il primo giorno è stata tra le prime a prendere posto nel padiglione. Luigia è di Mugnano di Napoli, ha 43 anni, ha rispolverato una laurea in Scienze dell’educazione conseguita più di venti anni fa più per soddisfazione personale che per esigenze lavorative.
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Era destinata all’attività di famiglia, tre negozi di bomboniere e articoli da regalo. Il suo bis nonno lo aveva tramandato a suo padre e suo padre a lei. Tre generazioni. «Con me si conclude però l’attività – racconta Luigia – ho dovuto chiudere lo scorso anno i tre negozi perché ero strozzata dalle tasse. A un certo punto ho chiamato il mio commercialista e gli ho detto: ‘Chiudi tutto, dimmi quello che devo pagare fino all’ultimo centesimo non voglio più continuare».
Luigia è arrabbiata, l’impegno, la fatica e i sacrifici non sono serviti a nulla. «Mi sono ammalata di lavoro, sono finita all’ospedale. Per mesi ho lavorato fino a ottanta ore consecutive. Eppure, nonostante tutte quelle ore di lavoro, alla fine del mese mi ritrovavo con pochi soldi. Più della metà dell’incasso andava allo Stato. Non ne valeva la pena, allora ho detto stop. Se devo lavorare solo per pagare le tasse lo Stato italiano se lo può anche scordare! Preferisco prendere armi e bagagli e andare via».
E poi c’è la delusione, il dispiacere per aver chiuso l’attività di famiglia, che il bis nonno aveva avviato con fatica, che il papà aveva mantenuto e che Luigia purtroppo ha dovuto interrompere. «Mi sono laureata per avere una cultura personale, sapevo che avrei ereditato l’attività di famiglia. Non mi sarei mai aspettata però di ritrovarmi in queste condizioni. I cittadini del mio paese mi dicono: ‘Luigia com’è brutto vedere i tre negozi chiusi sotto casa tua!’. La gente non ci crede che ho abbassato le serrande per sempre, i mie clienti mi chiamano ancora, pensate che avevo clienti anche all’estero. La cosa più disgustosa che ho fatto è stato licenziare i miei dipendenti, dipendenti che aveva assunto mio padre tanti anni fa. E’ stato un grande dispiacere. Ora ho staccato la mia laurea dal muro e sto cercando di metterla a frutto». Con quella laurea in Scienze dell’educazione Luigia ha partecipato al concorso per aspiranti navigator. «I test erano fattibili, bastava aver studiato bene», conclude.