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Ardea: le spoglie di Manzù (per ora) restano al museo. Rinviato il trasferimento

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Come era facile prevedere la vicenda del trasferimento delle spoglie dell’artista Giacomo Manzù dall’attuale ubicazione, il polo museale ad Ardea, a Colle Manzù non sarà di facile risoluzione. E’ stata infatti rinviata l’estumulazione della salma – prevista inizialmente per ieri – ed al momento non si conosce una nuova data. 

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La volontà dei familiari, che vantano un documento che conterrebbe le ultime disposizioni di Manzù, è quella, lo ricordiamo, di procedere ad una cremazione della salma e poi al successivo trasferimento presso la Fondazione Manzù, sita in Via Apriliana, strada quest’ultima che ricade sotto il Comune di Aprilia. 

Evidentemente però qualcosa in questa vicenda deve ancora essere chiarito dato che l’Ufficiale di Stato Civile del Comune di Ardea ha fatto sapere che, allo stato attuale, non è possibile rilasciare il permesso alla riesumazione del corpo dato che mancherebbero alcuni presupposti di legge. Un caso che ora, sostengono alcuni, rischia di finire in un contenzioso dato che i figli di Manzù hanno ‘declinato’ l’invito del Sindaco Savarese, portavoce peraltro sia di una mozione votata all’unanimità in consiglio, sia della volontà di cittadini e associazioni, a lasciare le spoglie di Manzù presso il polo museale. 

Caso Manzù, i nodi da sciogliere

Tutto ruota, come è noto, intorno al testamento esibito al primo cittadino di Ardea dai familiari nei giorni scorsi dove, a distanza di anni, emergerebbero alcune volontà dell’artista rimaste sconosciute fino ad oggi. Da qui il nodo della questione: il trasferimento infatti farebbe perdere ad Ardea il suo più illustre cittadino dato che l’abitazione privata di Manzù ricade, al contrario di quanto riportato erroneamente nel testamento ‘della discordia’, sotto il Comune di Aprilia. Colle Manzù non è Ardea, ma Aprilia per l’appunto e l’accesso alla Villa è nel territorio pontino così come la Fondazione che porta il suo nome, sita in Via Apriliana 1. 

Ad ogni modo ora per autorizzare la cremazione del corpo non è escluso che possa servire l’autorizzazione del Comune di Aprilia, città ove Manzù risiedeva al momento della morte, ma anche dello Stato Italiano dato che l’artista si trova in un museo nazionale; a questo proposito il comitato popolare “Pace per Manzù” – ieri in presidio al Museo per protestare contro il trasferimento delle spoglie – ha inviato un’interrogazione al Ministro dei Beni Culturali, chiedendo, tra gli altri, se il dicastero intenda o meno procedere, nelle modalità più opportune, ad analizzare i documenti emersi al fine di certificarne l’autenticità. 

I familiari 

Chiudiamo con una doverosa puntualizzazione. Sin dall’inizio di questa vicenda la nostra redazione ha cercato di mettersi in contatto con i figli del maestro Manzù al fine di ascoltare, e quindi pubblicare, la loro versione dei fatti. Nei giorni precedenti ai festeggiamenti del 50° anniversario della fondazione del Museo Manzù c’era stato fissato un appuntamento, poi annullato dagli stessi eredi con la promessa che saremmo stati ricontattati. Questo però, ad oggi, non è ancora avvenuto.  

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