Lo scorso 23 maggio, gli Agenti del Commissariato di Terracina, hanno tratto in arresto D.K. 37enne nigeriano nella flagranza del reato per atti persecutori (stalking), lesioni personali, tentata sottrazione di minore nei confronti della ex compagna e della figlia di anni 3, entrambe cittadine italiane.
Nel corso del pomeriggio, pervenivano al 113 richieste d’intervento presso un asilo, del centro cittadino, dove veniva segnalato una donna, unitamente alla propria bambina, vittima di un’aggressione brutale a cui cercava di sottrarsi.
All’arrivo degli Agenti della Volante intervenuti immediatamente insieme al personale della Squadra Anticrimine, la donna e la bambina, per cercare di sottrarsi alla furia dell’uomo, avevano cercato riparo all’interno della loro autovettura.
L’uomo, poco prima, senza alcuna autorizzazione, aveva cercato di prelevare la figlia dall’asilo per portarla via senza riuscirci e, successivamente, aveva cercato di impedire alla ex compagna di fuggire scagliandosi sull’autovettura della donna con un oggetto contundente colpendo la macchina al punto da mandarne in frantumi il parabrezza anteriore i cui vetri si proiettavano pericolosamente all’interno del veicolo.
I fatti avevano generato grande preoccupazione in quanto avvenivano in prossimità dell’orario pomeridiano di uscita dall’asilo alla presenza di numerosi bambini e genitori accompagnatori
Gli Agenti intervenuti riuscivano, non senza difficoltà, a bloccare il nigeriano prestando poi soccorso alla donna che nella concitazione aveva riportato delle lesioni personali tali da rendere necessarie le cure del Pronto soccorso.
I fatti che vedono la donna vittima del suo ex compagno hanno avuto inizio a gennaio di quest’anno quando la stessa gli aveva comunicato di volere interrompere la loro relazione. Una sentenza di un Tribunale aveva peraltro affidato in via esclusiva alla donna la loro bambina, causando ulteriore risentimento all’uomo che non si era rassegnato alla fine del loro rapporto.
Questi aveva iniziato così ad attuare atti persecutori, presentandosi all’improvviso sul luogo di lavoro della ex compagna, un albergo nel quale lo stesso prenotava una stanza in modo da poterla controllare. Non sono mancate le molestie telefoniche, numerosi i contatti sull’utenza della donna e la minaccia che avrebbe incendiato l’abitazione ove lei si era trasferita.
In una circostanza la donna aveva acconsentito all’ex compagno di trascorrere un pomeriggio con la figlia in sua presenza. Per l’occasione l’uomo aveva programmato un gita presso un luogo da raggiungere in treno. Purtroppo quel pomeriggio aveva un epilogo drammatico in quanto, come ricostruito dall’indagine condotta dagli investigatori del Commissariato, l’uomo aveva iniziato a molestare l’ex compagna al punto da costringerla a scendere dal treno, approfittando della sosta in una stazione ferroviaria, per fuggire. Questi a sua volta l’aveva rincorsa e rapinata del telefono cellulare per impedirle di chiedere aiuto.
Fortunatamente la donna e la bambina venivano soccorse da un Capo treno che permetteva alla donna di utilizzare il telefono di servizio riuscendo a consentire che la stessa e la piccola facessero rientro presso la propria abitazione.
Ieri per fortuna il tempestivo e risolutivo intervento degli Agenti di Polizia neutralizzava i propositi dell’uomo il quale veniva tratto in arresto e dopo le formalità di rito veniva ristretto presso la Casa Circondariale di Latina a disposizione dell’A:G.