Domenica 19 maggio 2019 è il Derby Day.
Il gran giorno in cui l’ippodromo Capannelle catalizzerà l’attenzione di tutti gli addetti ai lavori con l’evento più importante del galoppo nazionale, il 136° Derby Italiano Sisal Matchpoint (2.200 metri – 704.000 euro di montepremi). Una magia che si ripete, stagione dopo stagione, senza perdere nulla del fascino di un tempo. Due minuti e mezzo di gioie, speranze, attese, passione e sogni, da vivere tutti d’un fiato, per celebrare la vittoria del miglior cavallo purosangue di tre anni.
Ma il Derby Day sarà anche una giornata indimenticabile di spettacolo e competizione che vedrà dieci corse in programma con inizio riunione alle 14.00.
Dopo il Dubai Day di fine aprile che ha visto la disputa sulla stupenda pista di Roma, delle “classiche” Parioli e Regina Elena, il 19 maggio sarà la volta della seconda straordinaria giornata romana in cui il Turf si celebra al massimo livello (la terza sarà ad inizio novembre, il Roma Champions Day). Una festa imperdibile, un pomeriggio in cui i veri appassionati di ippica, galoppo ma anche trotto, si ritroveranno per partecipare tutti insieme al rito meraviglioso del Derby.
Ed è stata anche la corsa di Archidamia, l’ultima femmina ad aver vinto il Nastro Azzurro nell’ormai lontano 1936. Un record che tante volte si è tentato di battere ma che ancora resiste. Sarà questa l’edizione della svolta? Le speranze sono riposte soprattutto in Call Me Love, che ha incantato in diverse occasioni.
Il Derby e la sua storia
Un rito che nel mondo è tale da oltre 250 anni, quando alla fine degli anni 70 del 1700 Mr Stanley, anche dodicesimo Conte di Derby, con la collaborazione della moglie Lady Hamilton e del preparatissimo Lord Bumbury, diede vita alla madre di tutte le corse, che prese il nome dal titolo di Mr Stanley dopo un lancio di monetina che lo favorì contro le pretese di Lord Bumbury.
In Italia il Derby vide la luce il 21 aprile 1884 con la vittoria di Andreina e da sempre ha ispirato tanti scrittori in ogni parte del mondo: in Italia fu Gabriele D’Annunzio il primo cantore, a lui si deve un lungo e articolato racconto proprio della prima edizione, quella di Andreina. Dal 1926, anno d’inaugurazione del nuovo ippodromo, Capannelle è la sede deputata alla meraviglia del Derby, con la sola interruzione di due anni durante la Seconda Guerra Mondiale. All’inizio si chiamava Derby Reale. Negli anni Trenta venne intitolato Gran Premio del Re e, per un breve periodo, Gran Premio del Re Imperatore. Alla ripresa, nel 1946, venne definitivamente chiamato Derby Italiano. Una prova che emoziona a prescindere, che fa trattenere il fiato al sempre numerosissimo pubblico, sino all’esplosione finale dell’urlo liberatorio.
Gina Lollobrigida
Madrina di questo straordinario Derby Day sarà Gina Lollobrigida, indimenticabile protagonista del cinema internazionale negli anni ’50 e ’60 ma anche artista a tutto tondo grazie alle sue performance nel mondo della fotografia e della scultura. La leggendaria Lollo premierà il vincitore di una delle corse più attese della giornata: il Premio Presidente della Repubblica Università Campus Bio-Medico di Roma.
, tra le quali spiccano
l maggiore per importanza è sicuramente il Premio Presidente della Repubblica Università Campus Bio-Medico di Roma, corsa di Gruppo II sui 1800 metri della pista grande per cavalli dai 4 anni in su.
- Il premio Carlo D’Alessio che ricorda un gigante del turf mondiale, capace di vincere (Bolkonski e Wollow) per due volte consecutive le 2000 Ghinee inglesi a Newmarket. È un gruppo tre sui 2400 metri selettivi che porta dritto al successivo Gran Premio di Milano.
- Il premio Tudini, altro gruppo tre che ricorda una famiglia che per tre generazioni ha solcato mirabilmente l’oceano del turf, è invece riservato ai velocisti che sui 1200 un primo importante trampolino per spiccare il volo verso la controprova estera.
- Il premio Alessandro Perrone, non soltanto grande imprenditore e direttore di un giornale come il Messaggero, ma ippico doc in assoluto. Primo importante appuntamento per i cavalli di due anni, femmine in questo caso, sulla distanza ovviamente breve dei 1100 metri in pista dritta.
- Il Premio dedicato a Mauro Sbarigia, tecnico e giornalista dal profilo e dalla competenza assolutamente elevata: tocca ai tre anni concedersi la rivincita del Parioli ancora sul miglio e sullo stesso tracciato.
- Ci sarà anche un HP, il premio Edmondo Botti che ha dato origine alla famiglia che tanto lustro sta dando al nostro galoppo, per tutti gli anziani la distanza sarà quella dei 2400.
- Nel pomeriggio del derby, è tradizione dare spazio ai Gentlemen e alle Amazzoni: il premio dedicato a Domenico Valente cavaliere e Sergio Arnaldi vedrà al via i dilettanti sui 2400 metri mentre un’altra corsa, dal conio più recente, sotto il patrocinio della Fegentri è riservata alle sole amazzoni sui 1700 metri.
- Infine un’altra tradizione, il premio Corriere dello Sport, handicap sempre interessante, confronto intergenerazionale sui 1500 metri.
L’Ippodromo Capannelle e la sua ospitalità sono proverbiali. Nella giornata più importante del galoppo nazionale, per accogliere nel migliore dei modi tutti gli appassionati ma anche coloro che si avvicinano per la prima volta al meraviglioso mondo del cavallo, Hippogroup Roma confeziona un appuntamento irrinunciabile che mescola sport, internazionalità, stile ed eleganza anche grazie al fitto programma di eventi collaterali formato famiglia.