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Morte di Lucky: aguzzino condannato a 8 anni, è accusato anche di violenza sessuale

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E’ stato condannato a otto anni di reclusione il 68enne di Latina finito alle cronache per aver massacrato il cane Lucky lo scorso anno. Ma le indagini appurarono un curriculum di violenze estese alla famiglia e anche ad un altro animale, finito anch’esso vittima della sua crudeltà. E ora il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina gli ha inflitto una pena esemplare per i fatti contestati al 68enne: 8 anni.

Morte di Lucky: l’aguzzino aveva ucciso un altro cane. E’ accusato anche di violenza sessuale

68 anni, pensionato, residente a Latina. E considerato un padre-padrone, pronto a porre in essere qualsiasi tipo di violenza senza troppe remore nei confronti dei familiari e degli animali di casa. E’ questo il dipinto emerso intorno alla figura dell’aguzzino di Lucky, il cane ritrovato agonizzante in un cassonetto di un quartiere di Latina e successivamente deceduto a causa delle ferite riportate; e proprio il cane Lucky è stato soltanto l’ultima vittima, in ordine di tempo, a finire tra le grinfie dell’uomo. 

Morte Lucky: un altro cane tra le vittime dell’uomo. Maltrattamenti anche in famiglia

Non solo Lucky. Stando a quanto ricostruito dai Carabinieri della Forestaleche arrestarono l’uomo, il 68enne avrebbe in passato ucciso anche un altro cane, “reo” di essersi messo in mezzo in una delle tante liti con la moglie.

Un gesto eroico, quello del pitbull, che avrebbe dato la vita per difendere la padrona, vessata dall’uomo; in quell’occasione, il pensionato avrebbe freddato con un colpo di pistola l’animale e in molti ora sono pronti a sostenere che se non si fosse messo in mezzo il pitbull, quel proiettile avrebbe potuto raggiungere la donna.

A contribuire a ricostruire il clima di terrore in cui era piombata la famiglia ci stanno pensando moglie e figlie che con le loro testimonianze hanno fatto luce su quanto accaduto. Al momento l’uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale: “Nei confronti della moglie – hanno messo in rilievo di fatti gli inquirenti – l’indagato ha posto in essere delle condotte minacciose e violente, tese ad instaurare un clima di violenza e terrore in casa e caratterizzate anche da una esasperata violenza verbale e fisica che è andata avanti nel corso del tempo fino ad atti di violenza sessuale”.

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