Ci siamo (anzi, “si sono”) fatti riconoscere ancora una volta: un conto da capogiro a due turisti stranieri, scambiando per l’appunto il termine “stranieri” con quello molto meno edificante di “polli”. Da spennare. E’ successo a Roma, in zona S. Pietro, il 9 maggio alle ore 10:53. Un locale vicino al Vaticano ha servito a due turisti due hamburger, un caffè americano (doppio) e due cappuccini (anche questi registrati nello scontrino come doppi, ma vorremmo capire come siano, visto che le tazze sono comunque standard, in Italia…) facendo pagare il tutto alla “modica” cifra di 81,60 euro.
Vediamo nel dettaglio la spesa: ogni hamburger è stato fatto pagare 25 euro, neanche fosse stata una bistecca fiorentina da mezzo chilo in un ristorante di buon livello. Il caffè americano 8 euro, così come ogni cappuccino. A questo si aggiunge il 10% del servizio al tavolo, che fa capire che si tratta di un bar, al massimo una tavola calda, di certo non un ristorante.
Altra certezza è che quei turisti (non polli da spennare) non torneranno mai più in quel locale e, forse, nemmeno a Roma e faranno una cattivissima pubblicità alla nostra città, trattandoci da truffatori.
Non è la prima volta che accade una cosa del genere: prezzi maggiorati per cibi e bevande così come per corse dei taxi, quando i clienti sono degli stranieri. Adesso lo scontrino, fotografato e fatto circolare in rete, sta facendo il giro del mondo, condiviso in tantissimi gruppi Facebook, oltre che su Twitter.
Tutta pubblicità, negativa, per Roma, già martoriata da buche, scale mobili rotte e dai mille altri problemi che la affliggono.