L’uovo dipinto: Significato e iconografia
Quando si parla dell’uovo, inevitabilmente nella mente delle persone compare l’immagine di quello di cioccolata ricoperta da una carta colorata e con una sorpresa dentro, oppure decorato con zucchero e immagini.
La realtà è che, anche se questa visione rappresenta un mondo commerciale moderno, la sua storia rispecchia un profondo simbolismo legato a questo elemento. La figura dell’uovo è da secoli presente in diverse culture e utilizzata a fini religiosi, artistici e come regalo.
Dietro alla sua iconografia si nasconde un significato profondo, un legame intrinseco con la vita e con la natura. Infatti, l’uovo è simbolo di una vita che nasce, rappresenta in ambito cristiano la resurrezione di Cristo e, in epoca più moderna, un dono di buon augurio.
Da dove nasce l’aspetto simbolico delle uova dipinte? Come mai nella storia moderna hanno acquisito sempre più valore fino a diventare dei gioielli unici e inimitabili come le uova Fabergé?
In questa guida, andremo a ripercorrere la storia delle uova dipinte, dai Fenici alla rappresentazione della moderna pop art, cercando di comprendere il mistero che si cela dietro a questo affascinante elemento.
La storia delle uova dipinte, dai Fenici al mondo cristiano
La storia dell’utilizzo dell’uovo come simbolo è qualcosa che pone le sue radici nella preistoria.
Alcuni ritrovamenti hanno dimostrato come l’uomo antico impiegasse le uova come coppe sacre, dipingendole oppure incidendole. I Fenici utilizzavano come simbolo un serpente eretto con un uovo tra le fauci, e lo decoravano come simbolo di vita. Gli Egizi pensavano che l’uovo fosse il fulcro dell’universo contenete i quattro elementi che caratterizzano il mondo: terra, aria, fuoco e acqua.
Rappresentare il cielo e la terra come due parti di un uovo era una realtà simbolica presente in tantissime altre culture antiche. I persiani, per esempio, durante alcune cerimonie si scambiavano le uova. Nella cultura classica, con i greci e i romani, l’uovo era donato come regalo durante le feste primaverili e, inoltre, era rappresentato come simbolo di mistero e di vita, poiché non si comprendeva come potesse essere presente, al suo interno, una vita.
Con l’avvento della religione cristiana, l’uovo ha acquisito una valenza ancora più profonda. La fede ha fatto proprio il collegamento ancestrale tra l’uovo e l’idea di una nuova vita.
Così, il rotolare delle uova presente in alcune culture celtiche si è trasformato nella pietra spostata davanti al sepolcro di Gesù. L’uovo, inoltre, rappresenta la resurrezione di Cristo, simbolo della vittoria della vita. La sua figura geometrica contiene gli elementi che caratterizzano l’iconografia cristiana: il cerchio e il triangolo. Il primo è caratteristico del divino, il secondo rappresenta l’unicità e, al contempo, la triplice natura di Dio, Gesù e dello Spirito santo.
Religione e cultura: l’uovo come dono
Il simbolismo dell’uovo si trasferisce anche al dono. Per tutto il medioevo, l’usanza di regalare un uovo colorato e dipinto durante la festa religiosa cristiana della Pasqua è presente in tutte le regioni d’Europa. Durante il periodo di Quaresima, il simbolo dell’uovo diventa una realtà inscindibile con questa festività religiosa.
Testimonianze storiche eclatanti come quelle del re d’Inghilterra Eduardo I, il quale ordinò ben 450 uova dipinte al fine di effettuare regali alla corte, ne sono un esempio. Un altro aneddoto è quello sul Re Sole, Luigi XIV, cui si deve l’invenzione del primo uovo di cioccolato, utilizzato come dono per la corte.
Nel corso del tempo, si va dalle uova bollite decorate e regalate dalle umili famiglie nel medioevo a quelle in legno e in argento o altri metalli preziosi, caratteristiche dei ceti aristocratici per tutto il rinascimento. L’uovo rimane presente nella storia di tutte le epoche, giungendo ai giorni nostri in forme completamente diverse, ma che rispecchiano il simbolismo e il valore religioso e sociale che sono a esso strettamente connessi.
Le uova come simbolo di potere: le mitiche uova russe Fabergé
Il simbolo si trasforma ben presto in identità di potere e rappresentazione di qualcosa di unico. Le uova russe Fabergé sono l’espressione di questa trasformazione che, alla fine del 1800 e agli inizi del 1900, ha toccato il suo apice durante la fase di decadenza dell’impero russo. Anche se il periodo storico è molto particolare, questi oggetti rispecchiano il valore intrinseco del simbolismo dell’uovo come dono.
L’idea nasce nel 1885, quando lo Zar Alessandro III decide di fare un regalo alla sua giovane moglie Maria Flodorovna per cercare di risollevare la sua depressione, dovuta alla lontananza da casa. Così fu commissionato il primo uovo a un orefice, il mastro Fabergé.
L’artigiano era nato a San Pietroburgo; il padre era un orefice di origini francesi, mentre la madre era danese. Sin dall’infanzia, aveva lavorato presso la bottega del padre, completando la sua formazione in giro per l’Europa fino a ritornare a San Pietroburgo nel 1872. Quando lo zar lo nomina Mastro Gioielliere della Corte Imperiale, Fabergé gestiva una delle più rinomate botteghe della città.
Il nome è associato alla sua prima creazione, che è stata un uovo a forma di matriosca, la quale conteneva una gallina d’oro.
Il dono colpì talmente la moglie dello zar, Maria, la quale decise che ogni anno ne avrebbe regalato uno a corte. Da quel momento, Fabergé iniziò a produrre due uova l’anno, uniche nel loro genere e caratterizzate da splendidi intarsi, colori magnifici e rifiniture particolari. Ogni creazione è diversa per la combinazione di smalti, pietre preziose, gioielli e oggetti coordinati come orologi oppure carrozze.
Con la caduta degli zar, molte uova andarono perse, ma quelle rimaste acquisirono un valore non solo strettamente collegato alla ricchezza dei materiali, ma anche per la loro rarità. Possedere un uovo Fabergé è, infatti, simbolo di poter e di ricchezza. Gran parte di queste vere e proprie opere d’arte sono custodite oggi nei musei o nelle collezioni dei privati.
La pop art e la realtà del consumo: le uova di Warhol
Il simbolismo legato alle uova dipinte è una realtà talmente preponderante nella cultura e nella storia dell’uomo, da essere raffigurato anche nell’arte dipinta. Gli esempi sono tantissimi, dal rinascimento con Piero della Francesca e la sua rappresentazione della Sacra Conversazione, all’uovo filosofale di Hieronymus Bosch, il quale lo utilizza in maniera ironica. Dalla cruda realtà di Diego Velazquez all’allegoria di Pier Bruegel il vecchio.
L’uovo, anche nell’arte moderna, emana il suo intrinseco valore simbolico, come nelle rappresentazioni di Andy Warhol, artista eccentrico e rappresentante della modernità dell’America del dopoguerra: nei suoi quadri, ha raffigurato i miti dell’uomo medio, come il potere, il denaro e i beni di consumo.
L’uovo fa parte di questa realtà, ma per alcuni la sua rappresentazione rivela il legame di questo particolare artista con il simbolismo religioso e spirituale, che pare essere una parte nascosta del personaggio. Le rappresentazioni di Warhol riproducono l’essenzialità e la realtà della figura delle uova, rispecchiando come il valore di questo oggetto perduri nei secoli in tutte le forme di arte.
Le uova come icone sacre fatte a mano
Le uova dipinte sono qualcosa di atavico, icone sacre fatte a mano di una religiosità che si esprime attraverso l’abilità degli artigiani di poter riprodurre le figure sacre a mano su superfici come il legno, il cartone e la ceramica. Per coloro che amano e apprezzano tale forma di simbolismo, ricca di storia e cultura, oggi è possibile collezionare le uova acquistandole su siti online come per esempio Holyart.
Sul portale troverete diverse tipologie di prodotti religiosi e anche una vasta gamma di riproduzioni di uova dipinte a mano, con le raffigurazioni, al contempo semplici e delicate, delle icone della cristianità.