In seguito alla votazione unanime del Consiglio Comunale e alla cerimonia di consegna della Cittadinanza Onoraria del Comune di Roccagorga al Comm. Prof. Dott. Fabio Ricci, chirurgo senologo, direttore clinico della Breast Unit del Santa Maria Goretti di Latina, lo stesso è stato in questi giorni invitato a scrivere di suo pugno una riflessione sull’Albo D’Oro dove vengono conservate le parole degli illustri Cittadini Onorari della cittadina. Oltre alla motivazione stampata e contenuta in un quadro donato al Prof. Ricci che recita: “In esecuzione della volontà del Consiglio Comunale di Roccagorga, si conferisce a Fabio Ricci, Professore e Senologo di fama internazionale, la Cittadinanza onoraria per il prestigio conseguito in Italia e all’estero attraverso gli studi e l’insegnamento, il prezioso e straordinario contributo profuso nella ricerca in campo medico di alta specializzazione in Chirurgia ed in particolar modo in Senologia conseguendo, per merito delle sue doti umane, risultati di assoluto rilievo scientifico a tutela e per la cura delle Donne contro il tumore al seno”, quindi, il Comune conserverà il seguente scritto che passerà alla storia della città che qui riportiamo, ritenendolo ben rappresentativo della personalità del suo autore. Uomo di sentimenti e di cultura, appassionato del suo lavoro in favore della Scienza e della Medicina ma soprattutto dell’Umanità che sempre mette al centro del suo agire, il Prof. Ricci non si risparmia in parole di riconoscenza e gratitudine verso la città che gli ha dato i natali e quell’imprinting di attenzione al sociale e alla storia che ha fatto l’uomo e il professionista di oggi. Uomo dalle origini semplici, dunque, dalle quali ha tratto e trae la linfa necessaria per sentirsi cittadino del mondo e agire nell’ottica dell’attenzione alla collettività, specie quella sofferente e, nel caso specifico, delle donne, quelle che vanno sostenute nel cammino di prevenzione e, se affette da tumore al seno, cura e sostegno medico e psicologico. Solo i valori ereditati e coltivati nel tempo, ampliati dalla grande cultura e fattisi strumento di impegno concreto in favore del prossimo, del resto, hanno potuto sostenere e sostengono l’opera del Prof. Ricci, fra l’altro, insignito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della prestigiosa onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Ecco cosa il Prof. Ricci ha scritto nell’Albo d’Oro degli insigni Cittadini Onorari di Roccagorga.
Roccagorga 2 Febbraio 2019
Desidero esprimere la mia gratitudine e riconoscenza al Sindaco, dottoressa Carla Amici, al Consiglio Comunale, che ha voluto concedermi all’unanimità la Cittadinanza Onoraria di Roccagorga. Ho sempre pensato che quello che una persona riesce a raggiungere nella vita molto sia dovuto al luogo dove è nato. Un imprinting che ti segna per sempre. Sono nato in questo paese il martedì mattina del 29 Aprile del 1958, qui ho frequentato le scuole elementari, qui sono nati i miei interessi culturali, le mie aspirazioni. Mi sono trasferito da Roccagorga subito dopo la laurea nel 1984 e per tanti anni per motivi di studio e di lavoro sono stato lontano dal paese. Con l’avvento della Amministrazione Amici, sono stato coinvolto in diversi progetti di grande impatto sociale sulla salute delle donne ed in particolare nella lotta contro il tumore al seno, il primo tumore per incidenza nella popolazione. Tale impegno è culminato nell’organizzazione nel 2016 della Campagna Mondiale Nastro Rosa. Una campagna dedicata per tutto il mese di Ottobre alla lotta contro il tumore al seno, che ha avuto un grande successo nazionale ed internazionale. Devo confessare che nel momento in cui sono stato chiamato da questa Amministrazione per realizzare progetti a favore delle donne non ho avuto un attimo di esitazione, sono riemerse prepotentemente dal passato le mie radici, radici che negli anni avevano avuto, anche inconsciamente, un peso determinante nelle mie scelte di vita e nei risultati raggiunti. Ho imparato molto dal mio paese, dalla sua storia, dalle esperienze che ho vissuto, dalle persone. Ho imparato dalla storia, penso all’eccidio del VI Gennaio del 1913, analizzato politicamente e socialmente da insigni studiosi di Roccagorga che hanno ricostruito per amore della verità questa strage di stato. Una pacifica manifestazione di contadini nata per rivendicare diritti basilari, contro una presente mentalità feudataria, repressa con violenza dai soldati con morti e feriti. Ho imparato dalle esperienze legate ai ricordi dell’infanzia, penso alla scuola elementare a San Pietro, al mulino sotto al Montano, ai lavatoi pubblici con i diversi fontanili, al frantoio, al forno, alla fontana del Mascherone, al Monumento ai Caduti di tutte le guerre, alle porte in pietra, ai vicoli, alle stalle dentro il paese, alle campagne, ai focaracci del Venerdì Santo, alla chiesetta di Sant’Antonio, all’eremo di Sant’Erasmo, alla chiesa dei SS. Leonardo ed Erasmo con il campanile più basso del frontone del corpo centrale con di fronte allo stesso livello, al Palazzo Baronale Doria Pamphili, uniti dalla piazza VI Gennaio, che richiama la forma di una nave con il suo bellissimo selciato, dove la gente conversando sottobraccio passeggia avanti ed indietro nel rito delle cosiddette solecate, alle due fontane all’ingresso della Rifolta con l’immagine delle donne che andavano a prendere l’acqua potabile con i conconi sulla testa, alla tradizione delle bande musicali. Ho imparato dalle persone. Il mio ricordo commosso e deferente va a mia madre Fausta Forcinella, mio padre Diego, ai miei fratelli Furio e Flavio, ai miei antenati, ai parenti, agli amici e compagni di scuola, a tutte quelle persone, maestri di vita, che ho conosciuto a vario titolo da ragazzo, che ho stimato e preso a modello, agli illustri colleghi medici che mi hanno preceduto, agli anziani al cui nome proprio, viene anteposto al maschile e al femminile l’appellativo zi o za, che non significano un preciso grado di parentela, ma rappresentano un segno di rispetto per i loro sacrifici e verso un modello di vita. Una società costituita da piccoli artigiani, commercianti, ma prevalentemente da contadini ed operai che con abnegazione senso civico di appartenenza, a vario titolo si sono impegnati gratuitamente nella costruzione della Casa del Popolo. Una comunità di persone oneste, laboriose, attive, animate da una grande passione politica, nel senso etimologicamente nobile del termine, una passione viscerale ma sempre improntata al rispetto personale, con l’unico fine di dare risposte ai bisogni della gente. Persone che hanno trasmesso valori , forza, determinazione, generando figli che hanno dato vita ad una classe di intellettuali, che nei vari campi dello scibile, tanto lustro hanno dato al nostro paese. Da questo contesto non ho imparato solo quello che ho cercato di spiegare, ma ho sviluppato negli anni l’idea di una visione. Una visione fatta di impegni e lotte civili per affrancare le donne dalla malattia, da quel tumore al seno, il big Killer del terzo millennio, cercando di contribuire alla affermazione di questa visione come diritto Naturale, Universale, Inalienabile ed Indivisibile, con il fine di conseguire la libertà e la giustizia sociale di accesso alle cure, salvaguardando la vita delle nostre donne.
Sono consapevole dell’importanza, sento il peso di questo riconoscimento, ed avverto l’esigenza di onorarlo per il futuro.
Un grande grazie alla mia Roccagorga.
Fabio Ricci