L’invidia
È una vera e propria emozione che ci portiamo dentro tutti, nessuno escluso. Parliamo di una reazione che tendiamo a nascondere, omettere, negare o mascherare per l’etichetta negativa che la società ci imprime addosso, tanto da essere elencato nei “sette peccati capitali”.
Il termine invidia (dal latino in- avversativo – e videre, guardare contro, ostilmente, biecamente o genericamente guardare male, quindi, “gettare il malocchio”.
Dante nella Divina Commedia riserva agli invidiosi un intero girone:
“Nel Purgatorio indossano un mantello di panno ruvido e pungente, siedono a terra appoggiati l’un l’altro contro la parete del monte e hanno gli occhi cuciti da filo di ferro che impedisce loro di vedere”.
L’invidia è un’emozione pesante e sgradevole, è la stretta che si prova quando si esce perdenti da un confronto sociale. Si sperimenta quando un altro ha qualcosa che noi vorremmo: oggetti, posizione sociale, qualità fisiche e psicologiche, successo in amore. È la sofferenza dovuta a un confronto perdente con qualcuno, in un campo che è importante per la persona. Può essere un’emozione o diventare uno stato di malessere e inadeguatezza, con malevolenza verso la persona.
Emozioni, sentimenti e stati d’animo
Spesso si tende a confondere le emozioni con i sentimenti o uno stato d’animo con un’emozione e così via; è necessario conoscerne le differenze per capire cosa proviamo e poter sviluppare quella che si chiama “intelligenza emotiva”, capacità che ci rende persone consapevoli e di successo.
- Sentimenti: reazioni a lunga durata, nascono da relazioni coltivate;
- Emozioni: reazioni intense con breve durata, insorgono a prescindere dalle relazioni;
- Stati d’animo: sono il frutto del nostro temperamento, ad esempio, una persona malinconica avrà di base l’umore basso, viceversa, una persona socievole sorriderà più spesso.
Importante sottolineare che ciò che proviamo nella testa lo proviamo nel corpo e viceversa: un’intensa gioia è nel pensiero, nella pancia, nel cuore, nella pelle.
Ma torniamo all’invidia che come abbiamo visto è un’emozione, nello specifico si definisce secondaria poiché nasce dall’interazione con l’ambiente, a differenza delle primarie che sono nel DNA di tutta la popolazione mondiale.
- Emozioni primarie quando sono presenti a prescindere dall’ambiente, dunque innate e manifestate già dal neonato:
- rabbia, paura, tristezza, gioia, sorpresa, disgusto;
- Emozioni secondarie si sviluppano nell’interazione con l’ambiente, implicano un grado di interpretazione di sé stessi e di ciò che abbiamo intorno:
- vergogna, colpa, gelosia, disprezzo, imbarazzo e appunto, invidia.
Altro elemento importante è la distinzione tra gelosia e invidia: un bambino è geloso quando non vuole cedere il proprio giocattolo, è invidioso invece quando vorrebbe il giocattolo di un altro bambino.
Tipi di invidia
Esistono diverse forme di invidia che possono renderla negativa o positiva, sostanzialmente sono due:
- invidia maligna: spero che tu possa perdere tutto quello che hai;
- invidia benigna “emulazione”: vorrei essere come te, ti stimo e per questo faccio come fai tu.
Altro elemento è la distanza tra noi e l’invidiato, più sono vicini più forte e deleteria sarà la potenza di questa emozione:
- distanza ravvicinata: se è un nostro amico intimo saremo più portati al confronto;
- distanza lunga: se è un personaggio famoso dall’altra parte del mondo questo non sarà possibile.
In tutti i casi ci troviamo in una condizione di scarsa autostima e questo dovrebbe rendere l’invidia un’emozione da accettare e valutare, per modificare l’assetto dei nostri pensieri.
Cosa fare
L’invidia se non gestita in maniera adeguata può rovinare la nostra salute – morsa continua nello stomaco – e i rapporti con gli altri; vivere nel confronto continuo e imputare alla “fortuna” la causa del bene altrui non risolve il nostro stato di cose; inoltre, anche con la concentrazione massima di pensieri negativi non scalfiremo lo stato di benessere dell’altro.
Anche nella sua forma più negativa l’invidia potrebbe diventare un sintomo che ci sta dicendo qualcosa di importante, e come tutte le altre emozioni deve essere espressa e accolta.
Nel caso in cui l’invidia si manifesti nelle persone accanto a noi, non possiamo farci molto se non accettare il loro malessere con la possibilità che il legame possa logorarsi nel tempo.
Se volete raccontarmi le vostre storie per sciogliere insieme qualche nodo disfunzionale, scrivete all’indirizzo: psicologia@ilcorrieredellacitta.it
Vi aspetto.
Dott.ssa Sabrina Rodogno