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Scoperto traffico di clandestini: «Ma saranno ancora vivi?», decine di persone ammassate in condizioni disumane

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ostia antica

Non solo furto di carburanti ma anche un traffico di clandestini. All’alba di questa mattina, al termine di un’accurata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, diretto dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Lucia Lotti, i Carabinieri di Ostia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal GIP presso il locale Tribunale – nei confronti di 17 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti pluriaggravati di carburante in danno di oleodotti, nonché di incendio aggravato su materie combustibili, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e trasporto di persone prive di titolo di soggiorno al fine di procurarne l’ingresso illegale nel territorio dello Stato. Da questa indagine inoltre se ne è snodata un’altra, in tutt’altro ambito. 

Scoperto traffico di clandestini: persone stipate in luoghi angusti per entrare in territorio Italiano

L’indagine coordinata dalla Procura di Roma ha inoltre permesso di appurare l’esistenza di un’organizzazione criminale volta a procurare, anche mediante la produzione di documenti di identificazione falsi, l’ingresso illegale nel territorio dello Stato italiano, attraverso il confine italo-sloveno, di immigrati privi di titolo di soggiorno, provenienti dall’area asiatica e mediorientale. In una prima circostanza, i trasportatori sono stati fermati in Croazia dalle locali forze di polizia, mentre cercavano di raggiungere il confine sloveno e successivamente Trieste, con un piccolo furgone in cui erano stati ammassati in condizione disumane 14 immigrati provenienti da Afghanistan, Bangladesh e Iran.

Agghiaccianti sono i particolari emersi dalle intercettazioni telefoniche, durante le quali i malviventi si interrogavano tra di loro se i trasportati nel ristrettissimo vano posteriore fossero ancora vivi (“Non senti nessuno che bussa dietro? Sono ancora vivi quelli?”).Un ulteriore viaggio invece è stato intercettato dai Carabinieri nei pressi del valico confinario di Monrupino – Fernetti (Trieste), con l’arresto del conducente del furgone, un cittadino pakistano di 25 anni, al cui interno erano ammassati 13 immigrati, al termine di un rocambolesco inseguimento terminato con un grave incidente stradale. 13 degli indagati sono stati associati alla casa circondariale di Roma Regina Coeli, altri 2 si trovano già ristretti presso le case circondariali di Trieste e Cagliari, mentre gli ultimi 2 sono tuttora detenuti in territorio croato.

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