Finta scuola di spettacolo a Roma: ecco come funziona il meccanismo
Finta scuola di spettacolo a Roma: le testimonianze
Il nostro testimone ci racconta la sua storia che scoprirà essere comune a molte altre purtroppo. «Ho chiamato il numero che compare sul volantino recandomi al primo appuntamento. La signora mi spiega come funziona la scuola e mi chiede subito il pagamento in anticipo». Il ragazzo chiaramente rifiuta: vuole fare una lezione di prova.
E la lezione, benché non sia della scuola, c’è, come detto. «Ci incontriamo al teatro Tordinona dove assisto effettivamente ad un corso. Non potevo immaginare che non si trattasse della scuola giusta». Come dargli torto? «A quel punto, rimango soddisfatto e decido di iscrivermi al corso, nello specifico mi interessava quello di dizione». 540 euro. C’è chi ne versa 600, altri 400, dipende ovviamente dalla tipologia di corso scelta. E si può pagare in tutti i modi, anche con bonifico.
«Il corso sarebbe dovuto iniziare prima di Natale, ma viene rimandato per non precisati motivi di salute sempre della stessa signora. Passano le feste e la musica non cambia: questi corsi non iniziano». Ogni volta c’è sempre una scusa nuova, ci dice il testimone. «A gennaio inoltrato capisco, anche se ormai era chiaro, di essere stato truffato e la riprova me la dà il teatro che mi dice non aver nulla a che fare con la signora dei fantomatici corsi». Il ragazzo ha però un’idea. Fa chiamare una sua amica e magicamente scopre che i problemi di salute della signora (sempre la stessa che risponde al telefono) non ci sono più e che i corsi stanno per partire: «la prossima settimana» è l’indicazione temporale più frequente che le ignare vittime si sentono ripetere alla noia salvo nuovi, imponderabili, accadimenti «ci sono stati problemi, le classi non si sono formate, ecc.».
La finta corsista rappresenta l’esca perfetta: i ruoli, in un certo senso, si sono ribaltati. All’appuntamento esplicativo si presenta però il nostro testimone che allerta anche le forze dell’ordine. E’ qui che la donna è costretta a rivelare la sua vera identità. Il castello di bugie crolla. Purtroppo però, in attesa di sviluppi dalle indagini, la sedicente referente di questi corsi è ancora libera, libera di perpetrare la sua truffa a nuove ignare vittime.
Il problema del decoro urbano
Di questa storia, occorre precisare, se ne sono occupati anche movimenti noti nella Capitale, come ad esempio quello di “Roma fa schifo”. Principalmente l’aspetto denunciato in questi casi era quello del decoro urbano, considerando l’enorme quantità di carta appiccicata in ogni dove proprio per pubblicizzare i corsi. Anche qui, ovviamente, nessuna autorizzazione per l’affissione con la vicenda segnalata al corpo di Polizia Locale di Roma Capitale. Questo però non sta fermando la presunta truffatrice che recentemente è tornata alla carica con una nuova ondata di volantini. Ah, per la cronaca anche i ragazzini usati per il volantinaggio, reclutati tramite i circuiti d’annuncio online, non sarebbero stati pagati come ci hanno raccontato alcuni di loro (oltre che a commettere un illecito ma questo probabilmente non lo immaginano nemmeno).
Finta scuola di recitazione a Roma: le altre testimonianze
Grazie all’impegno del nostro testimone in molti hanno denunciato la truffa. Ci sono video, registrazioni telefoniche, persone che hanno querelato la signora, tutto al vaglio degli inquirenti.