Alla cortese attenzione dell’Assesore ai servizi sociali del comune di Pomezia Dott.ssa Miriam del Vecchio. Lettera aperta di alcune mamme al Comune di Pomezia.
Pomezia lì 16/02/2019
«Gentilissima Dott.ssa Miriam Del Vecchio, ci rivolgiamo a lei in quanto Assessore ai servizi sociali, per esplicarle il nostro disagio nel ricevere il nuovo comunicato dove ci è stata illustrata la nuova normativa che entrerà in vigore già da Settembre 2019. Le forniamo ulteriori dettagli, siamo un gruppo di mamme, che hanno iscritto nel Gennaio 2018 i propri figli alla scuola comunale “Sant’Andrea Uberto”. La scelta fatta è ricaduta su tale struttura proprio perché rappresentava in pieno le nostre esigenze, era totalitaria e rappresentava e sopratutto, tutelava ogni nostro bisogno di mamme lavoratrici».
Pomezia, scuole comunali: i punti da rivedere secondo le mamme
La lettera prosegue. «Nel dettaglio le vogliamo fornire le motivazioni che ci hanno spinto a scegliere una scuola Comunale a discapito di una scuola Statale, le esponiamo i punti che ci sono sembrati vantaggiosi rispetto ad altri tipi di strutture.
1) Primo su tutti la flessibilità di orario, dalle 7:30 del mattino sino alle 17/17:30, orario che altre strutture per motivi logistici non possono garantire. Un orario che copre gran parte della giornata diventa indispensabile per chi lavorando non dispone di aiuti esterni (quali nonni, baby sitter o altro…) Inoltre l’asilo Comunale prevedeva l’uscita intermedia delle 14:00 che verrà tolta, creando disagi a chi per motivi lavorativi è costretto a lavorare su turni, alcune mamme hanno piacere di passare qualche momento con i loro figli prima di affrontare una serata lavorativa.
2) La divisione delle classi in sezione eque e ben strutturate con maestre che sono diventate nel corso del tempo un forte punto di riferimento per i nostri figli.
3) Uno dei punti di forza è stato il fatto che nell’asilo comunale si ha la possibilità di far riposare i bambini nelle ore pomeridiane; aspetto non trascurabile dal momento in cui ci sono bambini che per varie motivazioni ed esigenze personali, hanno bisogno di coricare, hanno bisogno di una pausa che allevi loro una stanchezza eccessiva o semplicemente un eccesso di eccitazione che solitamente si crea o può venire a crearsi in ambito scolastico; l’euforia di un bambino o un iperattività si può lenire con un riposo anche solo momentaneo. Il momento del riposo avviene su delle brandine che sono agevoli e sicure a differenza di banchi scolastici, ( come avviene per le Statali) che a volte sono indispensabili per far riposare i piccoli, che sentono più di altri il bisogno di addormentarsi, ecco questo noi mamme l’abbiamo valutato conoscendo e basandoci sui bisogni dei nostri figli. La scuola in questa diventa un aiuto non indifferente, portare a casa un bambino riposato dopo una giornata di lavoro è vantaggioso rispetto al portare a casa un bambino nervoso e irritabile.
4) Un altro aspetto che riteniamo sfavorevole è l’orario della nuova normativa, avendo alcune di noi altri figli che frequentano altre strutture come la scuola Primaria, la nuova uscita delle 15.30/16.30 cadrebbe a ridosso delle uscite delle varie strutture statali, ci sarebbe nell’orario di punta un caos generale, causato dalla vicinanza sia delle strutture, quindi si potrebbe creare inevitabilmente una sorta di ingorgo urbano, essendo la Scuola dell’infanzia proprio al centro della città.
5) Oltremodo le chiediamo che avendo noi iscritto i nostri figli, avendo già iniziato un percorso con le proprie maestre, di non spostare o interscambiare le classi già formate, ossia ci sembra destabilizzante per un bambino avere diversi punti di riferimento che non siano le maestre di classe, giusto e lecito integrare i bambini, scelta sicuramente positiva ma che può risultare anche insidiosa per alcuni versi, magari non tutti i bambini sono pronti ad un cambiamento continuo.
6) Riteniamo che la nuova normativa, sia tendenzialmente troppo dura, poco flessibile alle esigenze di noi mamme, impensabile per noi sapere che dopo tre uscite non giustificate possa decadere un’ iscrizione dal momento in cui la scuola dovrebbe essere d’aiuto e sostenere le mamme ma sopratutto le “donne”lavoratrici. Le chiediamo di rispettare la vecchia regolamentazione, solo perché proprio in base a ciò che abbiamo attentamente valutato la scuola Comunale ci è sembrata la più idonea e la più adatta per nostri figli. Le porgiamo la nostra totale fiducia, in quanto il suo ruolo le permetta sia pur in minima parte di venire incontro alle nostre richieste, siamo fiduciose e rispettiamo le sue scelte, ma ci sentiamo in dovere di far valere i nostri diritti, almeno finché i nostri figli siano usciti dalla struttura da noi scelta.
Distinti Saluti, alcune mamme di Pomezia»