Il sindacato di Polizia LeS contro il Commissario Montalbano. La celebre fiction riceve oggi, probabilmente, una delle critiche più dure di sempre. E arriva da uno dei Sindacati di Polizia.
«Contestare uno scrittore come Camilleri e la fiction televisiva di notevole successo come il Commissario Montalbano non è da tutti», esordisce il comunicato. «Ma il nostro sindacato vuole spezzare l’incantesimo e gridare ‘il re è nudo!’ come nella fiaba di Andersen», afferma Elvio Vulcano, coordinatore nazionale per la stampa e per le comunicazioni del sindacato di polizia LeS (Libertà e Sicurezza Polizia di Stato).
«Premetto che personalmente non sono un appassionato del genere. Quando sono giunte alle nostre varie segreterie alcune lamentele mi sono dovuto documentare su quanto segnalato. Cosa ha fatto indignare i nostri colleghi? La parodia dell’Assistente Agatino Catarella. Questo scimmiottamento della figura del ruolo degli Assistenti non è accettabile, perché, in particolare negli ultimi episodi, si sta facendo un’opera di denigrazione nei confronti di tutti coloro che rivestono il grado che ricopre Catarella nella serie e cioè quello di Assistente».
E ancora: «Sarebbe opportuno che l’opinione pubblica sapesse che nel ruolo Agenti/Assistenti vi è del personale che ha un titolo di studio equivalente o persino superiore a chi accede nel ruolo dei Commissari. Dobbiamo anche dissentire dalle parole del capo della Polizia Franco Gabrielli che, in una festa organizzata in occasione del ventennale della serie presso la scuola superiore di Polizia lo scorso 11 febbraio, ha dichiarato che tale categoria di personale è stata perfettamente e correttamente rappresentata in questa fiction. Se avesse festeggiato presso un istituto di formazione per Agenti, piuttosto che in quello per funzionari, qualcuno che dissentiva lo avrebbe però sicuramente trovato».
Prosegue Vulcano: «Vi è poi un altro aspetto, questo più politico. L’attore Luca Zingaretti, che interpreta Montalbano, è il fratello maggiore del politico Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, ente che patrocina lo sceneggiato. Tale criticità già emerse in passato ma ovviamente i sostenitori di quella parte politica obietteranno che la cultura va sempre finanziata e che la concomitanza di un’uscita cinematografica con un periodo elettorale non deve precluderlo». Ha poi concluso Vulcano: «Tornando al Re nudo, noi, che appunto il Re ora lo sia davvero, l’abbiamo accertato e dichiarato e, ciononostante, il sovrano continua imperterrito a sfilare come se nulla sia successo”.