Si è tenuta in un’aula gremita di cittadini l’assemblea pubblica convocata domenica 10 febbraio 2019 dal C.d.Q. di Via Naro, dall’Associazione Latium Vetus, dall’Associazione culturale Tyrrhenum e dal gruppo dei cittadini No Biogas Pomezia.
All’ordine del giorno, la condivisione coi cittadini e le associazioni presenti del contenuto delle osservazioni redatte che saranno trasmesse all’Area Valutazione impatto ambientale della Regione Lazio in opposizione al progetto presentato dalla Intereco Servizi S.r.l. per la definitiva autorizzazione di un impianto di smaltimento e recupero di rifiuti in zona via Naro – per la precisione in via Trieste – con una capacità di messa in riserva di circa 206.148 tonnellate/anno, un quantitativo di rifiuti enorme, pari a circa tre volte quello della ‘Eco X’.
L’incontro organizzato dalle associazioni che da anni si battono per la tutela e per la salvaguardia del territorio di Pomezia e dal C.d.Q. di via Naro è stata inoltre l’occasione per fare luce sul grave problema della gestione dei rifiuti a Pomezia; una questione che da anni sta assumendo sempre più i tratti di una vera e propria emergenza, con decine e decine di progetti inerenti impianti di smaltimento, recupero e trattamento dei rifiuti in via di approvazione che, se realizzati, costituiranno un vero e proprio #distrettodelrifiuto a Pomezia, con conseguenze preoccupanti per la salute dei cittadini e per l’ambiente.
Un grave problema che necessita di una strategia chiara a livello interistituzionale, fra il Comune di Pomezia la Città metropolitana di Roma, la Regione Lazio e i vari enti settoriali, come la ASL e i Vigili del Fuoco, ma una partita che deve necessariamente vedere un ruolo maggiormente attivo dei cittadini.
Fino ad oggi infatti, il problema dei rifiuti non è stato affrontato cosi – con competenza e sistemica partecipazione – ma in troppe occasioni le istituzioni hanno preferito “lavarsi le mani”, scaricando le responsabilità su altri, e favorendo – inconsapevolmente? – i proponenti privati degli impianti di lavorazione dei rifiuti, gli speculatori che si muovono sul nostro territorio.
Il messaggio lanciato dalle associazioni ai cittadini è stato anzitutto quello della mobilitazione civica, per difendere loro, in primis, il loro territorio, partendo proprio dalla sottoscrizione e dalla condivisione delle osservazioni contro l’impianto proposto dalla Intereco Servizi S.r.l., che ha già ricevuto tra il 2016 e il 2017 tutti i permessi favorevoli dal Comune di Pomezia ed oggi ha già iniziato ad accatastare nello spiazzale aperto a ridosso della strada rilevanti quantitativi di carta e plastica,ad appena trecento metri dal quartiere densamente abitato di via Naro.
Il prossimo 14 febbraio 2019 scadrà invece il termine per la presentazione delle osservazioni contrarie ad un altro progetto legato al ciclo dei rifiuti a Pomezia, l’ultimo in ordine di tempo, quello della Ecocentro S.r.l. di via dell’Industria – in pieno centro civico – a duecentocinquanta metri circa dalle scuole e dalla clinica Sant’Anna.
La Ecocentro infatti chiede di quadruplicare i quantitativi di rifiuti PERICOLOSI lavorati nell’impianto.
La risposta dei cittadini all’appello del C.d.Q. di via Naro, di Associazione Latium Vetus, di Associazione culturale Tyrrhenum e del gruppo cittadini No Biogas Pomezia è stata molto positiva, in moltissimi fra i presenti hanno infatti sottoscritto le osservazioni contrarie al progetto di Intereco Servizi, dandosi appuntamento per portare avanti insieme quelle necessarie battaglie comuni e non permettere a Pomezia di diventare il #distrettodelrifiuto del Lazio.
Associazione Latium Vetus