E sono tre. Nuovo incendio questa settimana – ma siamo ancora a giovedì – al campo nomadi di Castel Romano. Si tratta dell’ennesimo rogo nell’area. Ancora una volta a bruciare sono le auto, o meglio di ciò che ne resta. Cannibalizzate, spogliate delle parti preziose da piazzare sul mercato, le carcasse delle vetture, com’è tristemente noto, finiscono in fumo. E il fumo lo respiriamo noi: chi transita sulla Pontina, chi vive attorno a quest’oasi dove prolifica l’illegalità. Non solo. L’emergenza, sanitaria, di sicurezza, ambientale, incide anche sulle risorse delle forze dell’ordine e dei Vigili del Fuoco costretti ad intervenire così spesso in zona.
Sul fronte dei pompieri l’attività d’intervento è peraltro quasi sempre delegata al nucleo di Pomezia che solo in questi ultimi giorni, come visto, ha trascorso numerose ore al campo nomadi per domare i focolai scoppiati al suo interno. Lunedì c’era stato addirittura un doppio intervento, mentre l’indomani i Vigili del Fuoco avevano addirittura trascorso la notte al campo nomadi di Castel Romano per domare un incendio scoppiato tra i rifiuti.