È stato estratto, attraverso un delicatissimo intervento neurochirurgico, il proiettile che nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 2, ha colpito Manuel Mateo Bortuzzo, giovanissimo nuotatore trevigiano, mentre si trovava davanti a un famoso pub della zona di Piazza Eschilo all’Axa.
L’operazione, eseguita al San Camillo di Roma, ha consentito di rimuovere il proiettile, rimasto integro, che si era incastrato nella parte destra all’altezza dell’undicesima vertebra. Il giovane non è in pericolo di vita, ma la sua prognosi rimane riservata. Solo tra due giorni per i medici sarà possibile stabilire se il ragazzo potrà riprendere a camminare: il rischio è che resti paralizzato.
Il giovane nuotatore, originario di Treviso, è un atleta dell’Aurelia Roma e vive nella foresteria della Guardia di Finanza del Gruppo polisportivo, all’Infernetto.
La polizia prosegue nel frattempo le indagini, visionando i filmati delle videocamere di sicurezza e ascoltando i testimoni, per risalire all’autore della sparatoria.
Dalle prime indiscrezioni sembrerebbe che Manuel sia stato colpito per sbaglio: si tratterebbe di un errore di persona, in quanto il ragazzo somiglierebbe a un frequentatore del locale probabile vero destinatario dei colpi di pistola.
Manuel in quel pub non era nemmeno entrato: si trovava nei pressi di piazza Eschilo con la fidanzata Martina per comprare delle sigarette a un distributore automatico.
Pochi minuti prima la rissa al pub, con vetrine infrante, sedie tirate e panico tra i presenti. E qualcuno che avrebbe gridato “Torno e gli sparo”. Detto fatto, ma con l’obiettivo sbagliato.