Poco più di un anno di inferno, passato a pagare un debito che, invece di estinguersi, aumentava sempre più. Ma ora l’incubo per un imprenditore romano è finalmente terminato. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma – E.U.R. hanno arrestato 3 persone in flagranza di reato, tra le quali una donna, nonché sottoposto a fermo di indiziato di delitto una quarta, ritenute responsabili, a vario titolo, di sequestro di persona a scopo di estorsione, usura ed estorsione al termine di un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di Roma.
La vittima, un libero professionista romano, non riuscendo ad ottemperare al pagamento delle rate di un prestito iniziale di 20mila euro, ottenuto nel mese di novembre del 2017 che negli anni era lievitato fino a 360mila euro con interessi ben oltre la soglia di legge, era stato prelevato dalla propria abitazione di Roma e condotto in un due luoghi diversi dove sarebbe stato segregato per due giorni.
Le serrate indagini dei Carabinieri hanno consentito di individuare la persona offesa che, a bordo della propria autovettura e sotto il costante controllo di uno dei sequestratori, era momentaneamente uscito dal luogo di detenzione per reperire il denaro. Gli immediati sviluppi investigativi hanno consentito di risalire agli altri indagati, due coniugi titolari di una macelleria del quartiere Ardeatino e un pugile professionista, trovati in possesso di diversi titoli di credito, appunti manoscritti riconducibili all’attività usuraria, nonché sette dipinti di valore che il libero professionista era stato costretto a consegnare a garanzia del prestito usurario. I tre uomini sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Regina Coeli mentre la donna presso la Casa Circondariale di Rebibbia di Roma.