Roma. Ieri mattina, è stato presentato il progetto Anthea al Parlamento.
La sobria Sala Nilde Iotti ha ospitato il gruppo di professionisti che sta promuovendo l’idea di rete, dell’avvocato Gianni Casale, di cui il nostro giornale ha seguito la prima presentazione a Pomezia, il 24 novembre scorso.
Gancio con la Camera dei Deputati, la dottoressa Luisa Paratore che, quando è venuta a conoscenza di Anthea si è messa a disposizione affinché venga conosciuta e usata quanto più possibile, per il bene sociale dei genitori separandi e dei loro bambini.
Il programma di Anthea è di creare, come accennato, una rete di professionisti in comunicazione immediata tra loro: avvocati, clienti, assistenti sociali, tribunale, attraverso una modernissima applicazione da scaricare sullo smatphone.
Moderata dal brillante Marcello Nuti, la conferenza ha visto alternarsi importanti momenti di riflessione a partire dal suggerimento dello stesso avvocato Casale, poi avallato da Carlo Ioppolo, Presidente dell’Associazione Nazionale Famigliaristi Italiani: l’importanza del lavoro dell’avvocato, il suo ruolo etico nel tener a fuoco l’interesse dei minori, oltre che dei coniugi.
Toccanti i frammenti di cortometraggio presentati, in questa fase del convegno che hanno visto protagonista la bravissima Margherita Buy e Valeria Golino in “La vita possibile”.
Da qui, l’interessante intervento della psicologa Germana Ajraldi sulla comunicazione, l’importanza di essa e le varie sfumature attraverso la quale si può raggiungere, per evitare contrasti violenti e la spesso conseguente alienazione parentale, pericolosa anche per i figli stessi.
Presente, nel tavolo della conferenza anche la dottoressa Annalisa Ronchi, mediatrice culturale e, in sala una attentissima senatrice Enza Bruno.
La Sala Iotti era gremita di pubblico attento e sensibile che ha decretato l’importanza del progetto Anthea e, quindi, il successo della sua presentazione.
Il tavolo tecnico si sposterà a Trani il primo marzo per proseguire l’iter della conoscenza di Anthea.
Se desiderate approfondire l’argomento, leggete anche: La prima “app” giuridica mondiale per la conflittualità genitoriale: Anthea, presentata ieri a Pomezia.
Marina Cozzo