Aprilia, la proposta di APL: «Subito telecamere in asili, centri disabili e per anziani». «Torniamo a chiedere con forza, visti i recenti fatti di cronaca accaduti a poca distanza dalla nostra città, che l’Amministrazione faccia partire l’iter necessario per l’installazione di impianti a circuito chiuso nelle strutture sensibili ricadenti nella sua giurisdizione».
«Solo però se affiancato ad altre misure, in particolare a sistemi di formazione del personale e a una sistematica raccolta di dati che, dando la fotografia del fenomeno, consenta interventi di prevenzione. Ben oltre è andata la regione Lombardia con alcune amministrazioni locali, a dimostrazione che con la volontà politica anche Aprilia potrebbe dotare le sue strutture di questo importante ausilio, che è sinonimo di sicurezza sia per chi lavora che per gli assistiti».
«La videosorveglianza consente di contrastare e prevenire gli abusi di natura psicologica oltre che quelli fisici. Ciò attraverso sistemi con immagini cifrate a circuito chiuso, con accesso consentito solo su autorizzazione dell’Autorità giudiziaria e visionabili solo da personale debitamente autorizzato. Oltre che per i soggetti più deboli come anziani e bambini, le telecamere sono una tutela anche per quei tanti professionisti che da queste tristi vicende di cronaca rischiano di essere equiparati a quei mostri, che andrebbero messi in galera e buttata la chiave! Ovviamente l’installazione verrà fatta dopo un consenso collettivo delle rappresentanze sindacali, che siamo certi non tarderà ad arrivare, poiché chi non ha nulla da nascondere non ha paura delle telecamere».
«A tal fine chiediamo che l’Amministrazione convochi subito i sindacati e faccia un passo concreto. Una iniziativa di questo genere può rasserenare gli animi e porre fine al clima di sospetto e di paura, in cui tanti genitori e familiari sono caduti per via di poche mele marce. Per porre fine a questo fenomeno vile e vergognoso, servono provvedimenti seri e il pugno di ferro, utilizzando la tecnologia e adattandola alle esigenze dei più deboli».
«Inoltre APL intende portare avanti una campagna volta all’utilizzo di test sia di valutazione attitudinale che psicologici, per tutti coloro che lavorano nelle strutture operanti nel nostro comune. E’ necessaria oltre la “repressione” dei fenomeni di violenza anche la “prevenzione”, eliminando tutte le potenziali cause del cosiddetto burn-out ogni volta che i soggetti sono bambini, disabili e anziani. Anche le case di riposo e i centri disabili sia diurni che residenziali sono strutture sensibili, da dotare di queste tecnologie e investire di un’opera di formazione forte che aumenti il livello di professionalità di chi vi opera e impedisca la presenza di chi è violento e inadatto. Questa è lungimiranza e amore per la propria terra. Essa è fatta anche e soprattutto di chi è più indifeso e merita attenzione e rispetto».
Emanuele Campilongo e Daniele Ippoliti
Coordinatore APL e Resp. Sicurezza APL