Troppi rifiuti, troppa puzza, troppi topi per non paventare il rischio di emergenza sanitaria. Per questo i presidi romani hanno deciso di scrivere alla sindaca Virginia Raggi una lettera in cui si preannuncia che molte scuole potrebbero restare chiuse a causa del rischio sanitario che l’ammasso dei rifiuti comporta.
“Gentile Sindaca Raggi – inizia la lettera – nell’apprezzare la tempestività con cui ha accolto il nostro appello di ieri sull’accensione anticipata dei termosifoni nelle scuole, cosa che già da questa mattina è avvenuta, siamo a rivolgerLe un ulteriore invito per un problema ugualmente importante e che investe non solo la popolazione scolastica ma l’intera città: l’immondizia e i cassonetti dei rifiuti”.
“Oltre alle numerose segnalazioni che stiamo ricevendo da diversi colleghi presidi di scuole del centro e della periferia, di asili nido, scuole elementari medie e superiori, basta girare per le strade della città e constatare i cumoli di rifiuti a volte anche ingombranti attorno ai cassonetti strapieni di immondizia vicino ai cancelli e ai portoni degli istituti scolastici – riporta la missiva indirizzata alla Sindaca – Non solo spettacoli poco decorosi, ma anche odori nauseabondi accompagnano la vista di noi cittadini nel constatare come animali randagi e roditori trovano spesso bivacco attorno a questi monumenti di pattume, per i quali proprio pochi giorni fa il New York Times ha definito Roma una città sporca e in rovina“.
“Non stiamo a sottolineare – spiega Mario Rusconi, presidente della sezione Lazio dell’Associazione Nazionale Presidi – come questo sconveniente scenario sia diseducativo per i nostri studenti che tutti i giorni nelle aule educhiamo al senso civico, al rispetto per la città e al decoro, la cura per il bene pubblico, le regole della convivenza e della cittadinanza, che poi vedono puntualmente infrangersi fuori dalle loro aule a pochi passi dai portoni d’ingresso delle scuole attorno a queste pattumiere a cielo aperto. Il problema investe anche il tema sanitario, che potrebbe comportare in alcuni casi anche la chiusura delle scuole, soprattutto quelle dell’infanzia ed elementari la cui popolazione è composta da bambini molto piccoli, qualora non fosse tempestivamente risolto. Per queste ragioni, certi della Sua sensibilità di amministratrice e di mamma, siamo a chiederLe un Suo decisivo intervento nei confronti dell’AMA che preveda la raccolta di tutta questa immondizia almeno nei pressi delle scuole prima della ripresa delle attività didattiche prevista per il 7 gennaio. Confidando nel rapporto di collaborazione che fin qui ha dimostrato con i Dirigenti Scolastici e tutto il personale della scuola, rimaniamo in attesa di un Sua azione che risolva questo grave problema”.