Avrà ripercussioni pesanti il voto al bilancio del X Municipio di Roma Capitale, che ha creato una pesante spaccatura tra la maggioranza municipale e quelle forze politiche appartenenti alla minoranza del Parlamentino Lidense.
Il blitz ordito nella serata di giovedì 29 novembre dal M5S per votare il bilancio non è piaciuto assolutamente ai consiglieri d’opposizione, che in tale azione politica hanno sollevato numerose perplessità sulla regolarità del gesto e il rispetto dell’iter democratico all’interno del Consiglio Municipale lidense.
Una situazione che sta facendo ricadere pesanti conseguenze, soprattutto nell’iter lavorativo del Parlamentino Lidense: tutti i consiglieri di opposizione hanno deciso infatti di dimettersi dalle commissioni municipali, fondamentali per la vita politica del Municipio X di Roma Capitale.
In questi organi di dialogo si valutano le proposte per il territorio o si sollevano problemi riguardanti il nostro Municipio, innescando una sinergia sulle questioni tra maggioranza e opposizione al fine di creare un dialogo costruttivo per stendere dei documenti in materia da far votare in Consiglio Municipale.
E’ paradossale analizzare o ipotizzare una commissione municipale senza l’opposizione, che in queste sedi gioca la parte di “voce critica” all’operato o alle proposte della maggioranza: sarebbe anticonvenzionale l’utilizzo di commissioni composte da soli membri di maggioranza (per altro oggi sotto la sigla dello stesso partito, il M5S), con consiglieri municipali che comunque hanno già a prescindere un programma politico da perseguire in maniera unitaria all’interno dei locali di piazza della Stazione Vecchia.
Una situazione singolare che ha preso alla sprovvista anche chi dovrebbe gestire le commissioni municipali, come la figura dei “presidenti di commissione”, il Direttore del X Municipio e il Segretario Municipale di questa realtà romana: nessuno infatti ha saputo risolvere questo particolare caso politico, dove la regolarità delle commissione è messa in dubbio dall’attuale mancanza di vicepresidenti e membri provenienti dall’opposizione lidense.